L’occidente diviso e l’italia senza voce
Salvini: «Non ci sono governi che avvelenano le persone»
La Nato lo ha definito «il primo utilizzo offensivo di un agente nervino sul territorio dell’alleanza dalla sua nascita nel 1949» ma per ora gli alleati e i leader europei, a parte la solidarietà di rito, non si sbilanciano più di tanto sul tentato omicidio dell’ex spia russa Sergej Skripal e di sua figlia a Salisbury, in Gran Bretagna. La premier britannica Theresa May ha accusato la Russia di essere responsabile dell’attacco «indiscriminato e sconsiderato» contro il suo Paese e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha messo la questione in agenda per il summit europeo di giovedì prossimo. Da Berlino la cancelliera Angela Merkel ha assicurato che l’unione Europea assumerà una posizione comune sulla vicenda: «Prendiamo molto seriamente le valutazioni del governo britannico».
Molto più cauta la reazione di Emmanuel Macron che, dopo aver condannato genericamente «l’inaccettabile attacco» e manifestato piena solidarietà a Londra, ha fatto sapere, tramite il portavoce del governo Benjamin Griveaux, che la Francia «non si occupa di fantapolitica. Una volta che i fatti saranno provati allora delle decisioni saranno prese». Non è una sorpresa. Con l’arrivo alla presidenza del leader di En Marche! Parigi ha assunto un atteggiamento molto più morbido con Mosca.
Che si possano inasprire ulteriormente le sanzioni già decise per la crisi in Ucraina appare molto difficile. Sicuramente un’iniziativa del genere non sarebbe appoggiata da Grecia, Ungheria e Italia. Quest’ultima, finora, ha preferito tacere. Da Palazzo Chigi e dalla Farnesina fanno sapere informalmente di essere allineati sulle posizioni europee e non vogliono aggiungere altro, come se fosse un problema che non riguarda e non riguarderà questo esecutivo. Agli osservatori internazionali non sfugge che le elezioni del 4 marzo sono state vinte da due partiti sicuramente non ostili a Vladimir Putin: i Cinque Stelle di Luigi Di Maio e la Lega di Matteo Salvini. Il leader del Carroccio si è mostrato scettico sulla colpevolezza di Mosca nel tentato omicidio dell’ex spia russa e di sua figlia: «Non penso ci siano governi che amano avvelenare le persone in giro per il mondo — ha detto ieri —. Se ci sono prove concrete ne riparliamo: se ci fossero responsabilità accertate, cambierebbe il nostro rapporto. Ma non mi fermo a commentare dubbi o supposizioni. Continuo invece a pensare che le sanzioni alla Russia siano una follia economica, geopolitica e commerciale».
Luigi Di Maio non parla direttamente dell’attacco a Salisbury ma sottolinea la volontà
di ridiscutere le sanzioni a Mosca: «È un problema legato a settori della nostra economia e ci lavoreremo nell’interesse degli italiani, non della Russia o degli Usa».
La parola d’ordine sembra essere: evitare rotture e ostracismi. Sia Macron che Merkel sono convinti che tenere aperto un canale con Putin sia fondamentale anche considerando quello che sta avvenendo nello scacchiere mediorientale. «Non possiamo rompere ora tutti i contatti — ha detto ieri Merkel —, dobbiamo continuare a parlare con i russi nonostante le differenze di opinioni».
Qualsiasi cosa la premier britannica si aspetti di ottenere in Europa non sarà per nulla facile.
Non possiamo rompere ora tutti i contatti con Mosca, dobbiamo continuare a parlare con i russi nonostante le differenze di opinioni Angela Merkel
Condanno un attacco inaccettabile e ricordo l’impegno della Francia nella lotta contro l’impunità dell’utilizzo di armi chimiche Emmanuel Macron
Esprimo la mia piena solidarietà a Theresa May di fronte al brutale attacco ispirato, molto probabilmente, da Mosca Donald Tusk