Corriere della Sera

Giovani delusi dalle elezioni Per il 56% servirà il bis

- Elisabetta Soglio

Hanno votato contro voglia, senza riconoscer­si in un’ideale, non sono granché soddisfatt­i dell’esito del 4 marzo e sono poco convinti che si riuscirà a formare un nuovo esecutivo. L’indagine realizzata da Ipsos per l’istituto Toniolo nei due giorni successivi al voto ha ripreso lo stesso campione di oltre mille giovani rappresent­ativo a livello nazionale già sentito prima delle elezioni. Oltre 1 su 3 degli intervista­ti ha deciso cosa fare solo qualche giorno prima e più del 10 per cento ha scelto solo in cabina. Chi ha scelto Lega ha una maggioranz­a che aveva deciso da almeno un mese, mentre addirittur­a un 74 per cento di giovani ha pensato di fidarsi di +Europa a ridosso del voto. Alla domanda «Cosa ti ha spinto a votare?» solo il 24 per cento degli intervista­ti ha parlato di partiti che meglio rappresent­ano «i miei valori e la mia ideologia politica». Il 22,2 per cento ha scelto «il meno peggio» e il 18,7 per cento ha votato per «non far vincere un’altra forza politica che ritengo dannosa per il Paese». Prevale nel complesso, fa notare il sociologo Alessandro Rosina curatore e supervisor­e dell’indagine, una insoddisfa­zione sugli esiti finali: circa il 55 per cento si ritiene poco o per niente soddisfatt­o dei risultati ottenuti. E ora? Si potrà formare un governo? Quasi il 56 per cento è convinto si dovrà tornare alle urne. Ma se si esamina la risposta sulla base dei partiti votati, è ottimista il 44,4 per cento di chi dice di avere votato Lega e il 25,1 per cento di chi ha scelto i 5 Stelle (il rimanente 54 per cento di chi ha messo la croce sul movimento grillino si aspetta il ritorno alle urne). Infine, il giudizio sui leader. Quello più apprezzato è Luigi Di Maio, con un 6,7 che porta a casa oltre al consenso dei suoi anche quello di chi dichiara di avere votato Forza Italia (e gli regala un 7,2), mentre i più severi sono i simpatizza­nti del Pd. Segue Matteo Salvini e il suo 6 è frutto di un apprezzame­nto trasversal­e (con addirittur­a un 9 di chi ha votato FI che supera l’8,2 di chi ha scelto Lega). 4,8 per Paolo Gentiloni: con il 6 di chi ha votato FI, il 6,7 di chi ha preferito +Europa e il 6,2 degli elettori del Pd. Da notare che chi ha puntato sui dem a Matteo Renzi ha dato 6. Il voto complessiv­o dell’ex segretario è 3,9, il risultato più basso fra quelli ottenuti dai leader.

Le scelte

Solo il 24% dichiara di aver scelto il partito che lo rappresent­a, il 22,2 il «meno peggio»

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