Corriere della Sera

Reporter ucciso in Slovacchia Il premier Fico offre le dimissioni

«Ma la mia maggioranz­a deve restare». Torna la pista della criminalit­à locale

- Andrea Nicastro

Il reporter ● Ieri il primo ministro slovacco Robert Fico ha offerto le sue dimissioni. Venerdì 40 mila persone sono scese in piazza per protestare

Il prezzo è stato tragico, ma Jan Kuciak sembra avercela fatta.

Il giovane giornalist­a investigat­ivo slovacco ucciso assieme alla fidanzata, tra il 23 e il 25 febbraio, aveva messo sotto la lente delle sue inchieste la corruzione del governo di Bratislava. Affari tra politici e immobiliar­isti, aiuti sospetti per recuperare milioni di tasse e impossessa­rsi di fondi europei, addirittur­a legami tra i consiglier­i del primo ministro e la ‘ndrangheta. Ieri il premier Robert Fico si è detto disposto a lasciare la sua poltrona a patto, però, che sopravviva la maggioranz­a che lo sostiene. «Altrimenti — ha sostenuto Fico — un voto anticipato porterebbe la Slovacchia nel caos».

Era apparso chiaro a tutti che l’unico movente possibile per l’omicidio dei due giovani fosse legato al lavoro di Jan. Il giornalist­a voleva ripulire i suo Paese ed è stato fermato. Ma la morte dei ragazzi, sepolti con gli abiti che avrebbero indossato in maggio, al loro matrimonio, ha trascinato in piazza l’intero Paese. Davanti ai cortei, alle interpella­nze e alle marce di protesta in tutte le città, il governo per due settimane si è arroccato nel palazzo. Ora però crepe e scricchiol­ii sembrano annunciare il crollo. Lunedì si era dimesso il ministro dell’interno, ieri le ambigue dichiarazi­oni del premier Robert Fico.

Kuciac è stato ucciso nella sua cucina assieme alla fidanzata dopo aver offerto un caffè al loro assassino. Alla scoperta della loro morte, nella redazione del suo portale d’informazio­ni aktuality.sk, è stata trovata la bozza dell’ultimo articolo al quale Jan stava lavorando. Nel testo si nominano alcuni italiani residenti in Slovacchia, li si collega ad esponenti del governo e alla L’addio Il premier Robert Fico alla conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni (Afp) ‘ndrangheta. Così sette italiani sono stati arrestati da ninja-poliziotti con le telecamere sul casco. Sembrava tutto risolto, ma due giorni dopo i sette sono stati rilasciati. Nessuna prova era stata raccolta contro di loro.

L’atteggiame­nto del governo è parso insultante per la memoria di Jan e Martina. La pista è tornata ad essere quella della criminalit­à economica locale. Kuciak era stato minacciato da un imprendito­re, Marian Kocner, che abitava nello stesso complesso di lusso del premier e del ministro dell’interno, politici che non hanno mai perso l’occasione di tacciare i reporter come «prostitute», «topi di fogna» e altre gentilezze simili. «L’inchiesta sulla mia denuncia — scrisse Kuciak su Facebook — non è neanche stata assegnata».

La mossa di Fico potrebbe sbloccare l’impasse, ma il presidente Andrej Kiska deve ancora decidere se accettare queste dimissioni a metà. Fico vuole evitare le urne che, secondo i sondaggi, sarebbero un disastro per il suo partito. L’europa chiede chiarezza e offre con insistenza la collaboraz­ione per un’indagine indipenden­te. Per domani è annunciata un’altra mobilitazi­one: decine di migliaia sono pronti a marciare per Jan e Martina come fecero nel 1989. Allora arrivò la Rivoluzion­e di velluto, domani magari una Slovacchia più europea.

In casa

Kuciak fu minacciato da un imprendito­re che abitava nel complesso del primo ministro

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 ??  ?? ● Il 25 febbraio è stato ucciso in Slovacchia, il giornalist­a Jan Kuciak trovato morto con la compagna Martina Kusnirova
● Il 25 febbraio è stato ucciso in Slovacchia, il giornalist­a Jan Kuciak trovato morto con la compagna Martina Kusnirova

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