«Sono arrivata a pesare 35 chili» Inchiesta sul guru della macrobiotica
I pm di Ancona: «Gli adepti ridotti in schiavitù». La difesa: «Accuse inverosimili»
Quattro verdure, tre cereali, salse di miso e tamari. Nient’altro. Niente condimenti, olio, pane, pasta, dolci. Tre anni di questa dieta, «senza mai sgarrare», perché «terrorizzata dall’idea che si avverassero tutti quei mali ingiusti che si sarebbero abbattuti su di me se non avessi seguito ciò che loro ritenevano l’unica via giusta per la salute, la felicità e la libertà mia e di tutta l’umanità...».
È a tratti inquietante il racconto della testimone chiave dell’indagine che, ieri, si è abbattuta come uno tsunami su uno dei guru italiani della dieta macrobiotica, Mario Pianesi, 73 anni, fondatore dell’associazione Un Punto Macrobiotico (Upm), presente in quindici regioni grazie alla rete di oltre 100 punti vendita e ristoranti e 90 mila associati. Pianesi è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale. Un quadro che l’avvocato difensore definisce «inverosimile». Con Pianesi sono indagati la moglie, Loredana Volpi, 51 anni, e due componenti dello staff che guidava l’organizzazione: Giovanni Bargnesi, 51 anni, e Karl Xaver Wolfsgruber, 44, che ieri si sono dimessi dalle cariche. Marito e moglie, invece, non avevano cariche associative.
Accuse molto gravi, quelle formulate dagli inquirenti, dopo una indagine durata quasi cinque anni che ha coinvolto prima la Procura di Forlì e poi la Procura distrettuale antimafia di Ancona. Secondo i magistrati Pianesi avrebbe messo in piedi un sistema che prometteva, attraverso la dieta macrobiotica, guarigioni miracolose ma che, in realtà, sarebbe stato studiato per assoggettare fisicamente e psicologicamente i suoi «adepti» costringendoli anche a elargizioni di denaro consistenti. «Mentre i suoi seguaci donavano soldi che sarebbero dovuti servire alla La dottrina
Yin e Yang È il binomio di termini opposti, complementari e indissolubili della filosofia cinese che sono applicati anche nella macrobiotica Il giapponese Yukikazu Sakurazawa (1893-1966), detto Georges Ohsawa, è l’inventore della macrobiotica costruzione di una fantomatica casa di cura — spiega il dirigente della squadra mobile di Ancona, Carlo Pinto — lui si arricchiva». L’indagine avrebbe accertato, anche grazie a riscontri su una cinquantina di posizioni bancarie, un’evasione fiscale di circa 270 mila euro solo negli ultimi due anni. Da una parte gli adepti impoveriti fino al punto da doversi rivolgere alla Caritas, dall’altra lui con la villa in collina e tanti soldi in tasca.
Questo il quadro ricostruito dalla polizia, che ha individuato otto persone danneggiate: oltre a una famiglia di Cesena, quella della donna che ha fatto partite le indagini, tre uomini e due donne (tra le quali anche la commercialista del gruppo) residenti tra Forlì e Macerata. Ma potrebbe essere solo l’inizio.
Chi ha fatto scattare l’indagine oggi ha 45 anni, ma ne aveva trenta quando entrò, con la sua famiglia, nell’associazione. Il primo fu il fratello, sieropositivo, che sarebbe stato attratto dalla promessa di una guarigione. Quindi la madre, convinta che il figlio ne avrebbe tratto giovamento. Infine lei, la ragazza, con problemi di salute che con le cure di Pianesi peggioravano: dopo il lungo trattamento, era arrivata a pesare 35 chili. Un «inferno» durato quindici anni. E che sarebbe costato ai tre la perdita di un patrimonio ingente, dato che l’associazione li avrebbe costretti a lavorare gratis e indebitarsi per terapie e costosi corsi di formazione.
Silenzio dal guru della macrobiotica. Parla il suo avvocato, Manuel Formica, difensore anche degli altri indagati: «Rispetto al prestigio di cui Pianesi gode anche oltre i confini nazionali, l’accusa mossa a lui e agli altri è davvero inverosimile. Abbiamo perciò necessità di prendere cognizione delle carte processuali per capire cosa c’è veramente dietro l’accusa. È sicuro, in ogni modo, che gli indagati faranno di tutto per difendere la bontà e la correttezza dei loro comportamenti». ● I cereali integrali dovrebbero rappresentare il 50% del cibo totale del giorno; a seguire verdure cotte (25%) e legumi (15%). Poco pesce e carni bianche, no alle rosse