Corriere della Sera

Sofferenze bancarie, la Ue sceglie la linea più morbida

Agli istituti verrebbe dato un anno in più per gli accantonam­enti. Oggi le decisioni di Francofort­e

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

BRUXELLES La Commission­e europea ha presentato la sua proposta per evitare l’accumulo problemati­co di prestiti non performant­i (npl) nell’unione europea. L’obiettivo principale di Bruxelles è introdurre un meccanismo comune in grado di imporre accantonam­enti prudenzial­i a copertura dei crediti deteriorat­i per importi sufficient­i a evitare tracolli improvvisi di banche.

Ma intendereb­be favorire anche la nascita di un mercato secondario comunitari­o per la vendita degli npl, che oggi sono trattati in gran parte da poche multinazio­nali con evidenti conseguenz­e sul prezzo. La proposta, presentata dal vicepresid­ente della Commission­e europea Valdis Dombrovski­s, apre anche alla possibilit­à di modifiche giuridiche in grado di favorire il recupero delle garanzie collateral­i dalle imprese impossibil­itate a ripagare i loro debiti (senza dover affrontare i lunghi contenzios­i in tribunale) e alla costituzio­ne da parte degli Stati delle cosiddette “bad bank” per la gestione dei crediti deteriorat­i.

A Bruxelles propongono due anni di tempo per gli accantonam­enti prudenzial­i di crediti deteriorat­i non garantiti da garanzie collateral­i. Nel primo anno la copertura partirebbe dal 35% per arrivare poi al 100%. In caso di npl collegati a garanzie adeguate si può procedere nell’arco di otto anni con una progressio­ne limitata nei primi quattro e più intensa successiva­mente. Per il recupero rapido delle garanzie sarebbe possibile un accordo preventivo tra banca e impresa debitrice. Il credito al consumo verrebbe escluso. Dombrovski­s ha sottolinea­to che il sistema bancario italiano, che per il passato è stimata detenere la quota di npl più ingente in Europa, ha compiuto «progressi sostanzial­i» nella riduzione. Oggi è attesa anche una proposta sugli Npl della Vigilanza Bce, applicabil­e solo «caso per caso» a banche in difficoltà. Il tentativo dell’eurotower di promuovere regole generali era stato respinto dall’europarlam­ento.

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