Una famiglia dai superpoteri
Ascesa e caduta di una famiglia «straordinaria». Teddy Telemachus, un artista della truffa, e Maureen Mckinnon, la sensitiva più potente del mondo, si conoscono nell’ambito di un programma governativo americano. Siamo negli anni Sessanta. Dopo essersi sposati, Teddy e Maureen hanno tre figli: Irene, una rilevatrice umana di menzogne; Frankie, in grado di muovere gli oggetti con la sola forza del pensiero; e Buddy, capace di prevedere il futuro. Così nasce il mito dei Telemachus, famosi in ogni angolo degli Stati Uniti per i loro poteri fuori dal comune. Fino al giorno in cui, dopo una disastrosa e umiliante apparizione in uno show televisivo, quegli stessi poteri diventano la ragione della loro rovina. Ambientato a Chicago tra i primi anni 60 e la metà dei 90, La straordinaria famiglia Telemachus di Daryl Gregory (in libreria per Frassinelli con la traduzione di Francesco Leto) racconta con ironia e delicatezza che cosa significhi vivere in una famiglia «anormale», nella quale si impara ad accettare le proprie stranezze e a proteggersi l’uno con l’altro. Il titolo originale del volume, Spoonbenders — che tradotto in italiano significa «i piegatori di cucchiai» —, è ispirato a un trucco del prestigiatore israeliano Uri Geller.
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