Corriere della Sera

La Juve decolla (Getty Images)

Atalanta battuta, il vantaggio sul Napoli sale a più 4 In gol Higuain e Matuidi, Allegri esalta la difesa

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

TORINO I «contadini» evocati alla vigilia da Allegri e dalla sua saggezza popolare non escono «a fare i conti» con la Juventus. Del resto, alle 6 del pomeriggio avranno anche altro a cui pensare. Per adesso il pallottoli­ere lo utilizza solo Max, che comincia a rullare sulla pista del settimo scudetto: con la vittoria sull’atalanta nel recupero della partita rinviata per neve il 25 febbraio, i punti di vantaggio sul Napoli salgono a 4 e ovviamente sono il massimo vantaggio della Juventus, che si è riscoperta capolista solitaria domenica scorsa.

I bianconeri hanno la miglior difesa (15 gol presi) e da ieri sono tornati a essere il miglior attacco (67 reti). È possibile ritrovarsi in mano tutto questo giocando male? Ovviamente no. Eppure la Juve non riempie quasi mai gli occhi, tantomeno contro l’atalanta. Ma Buffon non deve fare mezza parata. E i gol che decidono la partita non sono né casuali né banali. Il primo è un contropied­e che parte dalla propria trequarti grazie a uno degli sprinter palla al piede più forti in circolazio­ne, Douglas Costa. Il brasiliano sembra Road Runner e dà la palla al momento giusto a Higuain, che con un diagonale preciso dalla destra anticipa Toloi e batte Berisha. Il secondo nasce da un’altra transizion­e, più manovrata: lancio lungo di De Sciglio, Dybala da sinistra scarica al centro per Higuain, che a sua volta apre per l’accorrente Matuidi: tiro leggerment­e a giro sull’angolino opposto di Berisha, che tocca soltanto.

Un gol per tempo, basta e avanza. Tutto il resto assomiglia a una passeggiat­a nella palude, in cui la Juve porta l’atalanta: Allegri potenzia le fasce tornando al 4-2-3-1 e sfrutta la voglia dei suoi esterni di accorciare anche in copertura. Ne nasce un insieme compatto, corto, difficile da scalfire. E sempre pronto a colpire, con Dybala che rientra a prendersi il pallone, anche se Paulo non è quello spietato delle ultime partite.

Allegri — dopo aver promesso che Benatia non salirà sullo sgabello come Bonucci per il duro faccia a faccia con l’allenatore, che gli dice quattro volte «sta’ zitto» causa zuffa con De Roon — si lancia in un’apologia della fase difensiva: «Tutti la denigrano, invece bisogna aver piacere anche a difendere. Dobbiamo migliorare in attacco, ma difendere fa parte del gioco e non bisogna vergognars­i di farlo bene. È molto riduttivo analizzare solo il gioco offensivo: nelle grandi partite di Champions devi avere giocatori che reggono l’uno contro uno. E bisogna anche insegnarlo».

Max rivendica ad alta voce lo stile di questa Juve così «all’italiana», ma con un ritmo molto sudamerica­no in attacco. Gian Piero Gasperini, stremato dalla terza sfida alla Juve in 45 giorni, dà la sua versione: «La Juve ha talmente tanta forza che si limita, per gestire le energie. Ma ha dei momenti di altissimo livello, in cui scatena tutta la sua potenza». Sono i momenti-juve quelli che contano. Soprattutt­o nel momento della fuga.

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Allegri Si denigra la difesa, ma farla bene dà anche piacere

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Gasperini Perdere a Torino ci sta, la Juve ha una qualità altissima

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Bomber Gonzalo Higuain segna di destro il gol dell’1-0
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