La Juve decolla (Getty Images)
Atalanta battuta, il vantaggio sul Napoli sale a più 4 In gol Higuain e Matuidi, Allegri esalta la difesa
TORINO I «contadini» evocati alla vigilia da Allegri e dalla sua saggezza popolare non escono «a fare i conti» con la Juventus. Del resto, alle 6 del pomeriggio avranno anche altro a cui pensare. Per adesso il pallottoliere lo utilizza solo Max, che comincia a rullare sulla pista del settimo scudetto: con la vittoria sull’atalanta nel recupero della partita rinviata per neve il 25 febbraio, i punti di vantaggio sul Napoli salgono a 4 e ovviamente sono il massimo vantaggio della Juventus, che si è riscoperta capolista solitaria domenica scorsa.
I bianconeri hanno la miglior difesa (15 gol presi) e da ieri sono tornati a essere il miglior attacco (67 reti). È possibile ritrovarsi in mano tutto questo giocando male? Ovviamente no. Eppure la Juve non riempie quasi mai gli occhi, tantomeno contro l’atalanta. Ma Buffon non deve fare mezza parata. E i gol che decidono la partita non sono né casuali né banali. Il primo è un contropiede che parte dalla propria trequarti grazie a uno degli sprinter palla al piede più forti in circolazione, Douglas Costa. Il brasiliano sembra Road Runner e dà la palla al momento giusto a Higuain, che con un diagonale preciso dalla destra anticipa Toloi e batte Berisha. Il secondo nasce da un’altra transizione, più manovrata: lancio lungo di De Sciglio, Dybala da sinistra scarica al centro per Higuain, che a sua volta apre per l’accorrente Matuidi: tiro leggermente a giro sull’angolino opposto di Berisha, che tocca soltanto.
Un gol per tempo, basta e avanza. Tutto il resto assomiglia a una passeggiata nella palude, in cui la Juve porta l’atalanta: Allegri potenzia le fasce tornando al 4-2-3-1 e sfrutta la voglia dei suoi esterni di accorciare anche in copertura. Ne nasce un insieme compatto, corto, difficile da scalfire. E sempre pronto a colpire, con Dybala che rientra a prendersi il pallone, anche se Paulo non è quello spietato delle ultime partite.
Allegri — dopo aver promesso che Benatia non salirà sullo sgabello come Bonucci per il duro faccia a faccia con l’allenatore, che gli dice quattro volte «sta’ zitto» causa zuffa con De Roon — si lancia in un’apologia della fase difensiva: «Tutti la denigrano, invece bisogna aver piacere anche a difendere. Dobbiamo migliorare in attacco, ma difendere fa parte del gioco e non bisogna vergognarsi di farlo bene. È molto riduttivo analizzare solo il gioco offensivo: nelle grandi partite di Champions devi avere giocatori che reggono l’uno contro uno. E bisogna anche insegnarlo».
Max rivendica ad alta voce lo stile di questa Juve così «all’italiana», ma con un ritmo molto sudamericano in attacco. Gian Piero Gasperini, stremato dalla terza sfida alla Juve in 45 giorni, dà la sua versione: «La Juve ha talmente tanta forza che si limita, per gestire le energie. Ma ha dei momenti di altissimo livello, in cui scatena tutta la sua potenza». Sono i momenti-juve quelli che contano. Soprattutto nel momento della fuga.
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Allegri Si denigra la difesa, ma farla bene dà anche piacere
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Gasperini Perdere a Torino ci sta, la Juve ha una qualità altissima