Corriere della Sera

«Anche dopo che avrò smesso non passerò mai di moda»

- DAL NOSTRO INVIATO Daniele Sparisci

LONDRA Brompton road, cento metri da Harrods. In strada la solita procession­e di turisti, al quarto piano di uno showroom colorato l’uomo più veloce del mondo sorride da una poltrona che sembra un trono. Solo e lontano dalle piste, re Lewis Hamilton svela segreti e abitudini nascoste: la prossima settimana a Melbourne inseguirà il quinto Mondiale («Lo voglio»). Ma ne parla senza un filo di tensione, mescolando alla velocità la sua immensa passione per la moda, per la musica, per i viaggi. Appena nominato ambasciato­re del brand Tommy Hilfiger, il quattro volte campione del mondo sembra un bambino al luna park.

Da dove viene tutto questo amore per la moda?

«Da quanto ero un ragazzino. Ascoltavo l’hip-hop, guardavo su Mtv le star come Aaliyah. E volevo i loro vestiti, molti erano realizzati proprio da questo signore qui (e indica lo stilista americano seduto accanto, ndr). Ma a quei tempi a casa mia non giravano soldi, spendevamo tutto per farmi correre. E così la moda rimaneva un sogno, andavo in città solo per fissare le vetrine e vedere che cosa mi sarebbe piaciuto mettere e che cosa no».

Ha le idee chiare sul suo futuro dopo la F1. Pensa di lavorare in questo mondo?

«Sì, certo. Tutti i piloti pensano solo alle gare, tutti i giorni della loro vita, è stato così anche per me. Non esisteva nient’altro. Ma alla fine quanto resta per te? Vai avanti, cerchi di migliorare, poi smetti e dici: “Oddio e adesso? Che cosa c’è fuori?”. Ecco, io credo si possano fare progressi in pista ma anche coltivare le proprie passioni. Sento sempre il bisogno di imparare cose nuove. Quando lascerò la F1, al massimo potrò continuare fino a 40 anni (sta rinnovando con la Mercedes per altri due, ndr), non voglio diventare team principal, manager o opinionist­a in tv come tanti miei colleghi. Con tutto il rispetto per questi lavori, non mi interessan­o».

E dove andrà allora?

«In un nuovo mondo, ed è questo. Adoro le sfilate, gli stilisti. Sono persone che ti aprono la mente. La moda poi viaggia a una velocità pazzesca e io da pilota mi adatto bene a questi ritmi». Interviene Tommy Hilfiger, grande appassiona­to di F1: «Vuole il mio pronostico? Vincerà anche stavolta, lui non lo dice perché è umile». Lewis ride.

Ecco appunto, inizia il campionato. Ma dove lo trova il tempo per tutte queste cose?

«Non è facile, ma sono un tipo pieno di energie e al tempo stesso regolare: tutte le mie giornate sono programmat­e. La mia assistente, è la stessa da 12 anni, è molto paziente. Viaggio un sacco: finito il Gp di Russia sono partito per un galà a New York. Appena atterrato mi sono messo lo smoking in aeroporto. Queste cose non mi stancano, anzi mi ricaricano le batterie. La F1 è uno sport così intenso che hai bisogno di svagarti, altrimenti impazzisci. Corro da quando ho otto anni».

Che cosa è rimasto di quel bambino?

«Lo spirito che mi ha guidato a vincere quattro titoli. L’automobili­smo non è il tennis o il calcio, è uno sport costoso. Io vengo da una famiglia normale ed è stata durissima emergere. Non dimentiche­rò mai i sacrifici di mio padre, quando lotto in pista adesso li tengo bene a mente. La fame che aveva quel bambino è la stessa. Sa che cosa faccio prima di ogni nuova stagione?».

No, lo dica.

«Resetto tutto, non penso al numero di titoli vinti ma solo che sono il campione del mondo. E ogni anno in più in F1 lo vivo come un regalo. A scuola gli insegnanti dicevano che non avrei combinato nulla di buono nella vita».

Le ha riviste queste persone?

«No, ma se capitasse le abbraccere­i tutte. Capisco ora quanto sia duro insegnare».

Lo sa che parte favorito anche stavolta?

«Vedremo, io mi sento a posto. Dall’anno scorso ho deciso di allenarmi da solo. Niente preparator­i né coach, le motivazion­i devono partire da dentro di me. È una sfida continua, e mi creda, molto impegnativ­a».

Il suo capo Toto Wolff come l’ha presa?

«Come doveva prenderla? Ho vinto quattro titoli...».

Ferrari o Red Bull, chi teme di più?

«I test non dicono molto, saremo tutti vicini. Red Bull, poi Mercedes e dopo Ferrari. Fra pochi giorni vedremo se ci ho preso».

Quale è la sua forza?

«Pensare fuori dagli schemi e prendere dei rischi».

E i suoi punti deboli?

«Il cibo mi tenta a volte. E poi lavoro troppo e dormo poco».

Quanto?

«Quattro-cinque ore a notte».

Sta discutendo il rinnovo con la Mercedes. Mai pensato di cambiare aria?

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I bei vestiti mi hanno sempre affascinat­o, ma da giovane non avevo soldi La moda mi piace, sarà il mio futuro

«No, la lealtà è un valore che mi ha trasmesso mio papà. Ho cambiato solo due team nella mia carriera, non sono il tipo che salta qua e là: con la Mercedes stiamo scrivendo la storia, tutti insieme. E poi dove potrei andare? Alla Ferrari?».

Per esempio...

«Il rosso è il mio colore preferito. Ma sto bene dove sto».

Ma è vero che in passato da Maranello le sono arrivate offerte?

«Sì, ma non possono avere tutti i piloti che vogliono. E lo dico da grande fan della Ferrari, è un team fantastico. E adoro lottare contro di loro: dare la caccia ed essere cacciato dalle macchine rosse».

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Io ancora favorito? Vedremo, credo che saremo tutti vicini. Sono un fan della Ferrari e batterla è speciale

Battere la Rossa ha un sapore diverso?

«Sì, completame­nte, e nel 2008 quando l’ho battuta per la prima volta non l’avevo capito bene perché ero un ragazzino. Dei quattro titoli il più bello è quello del 2017: ho vinto contro un pluricampi­one (Vettel, ndr), la pressione non era paragonabi­le a quella di altri duelli».

Sono peggiorati i suoi rapporti con Sebastian?

«No, lui mi vuole battere e io lo voglio battere».

Il rivale più forte che ha mai affrontato?

«Fernando Alonso».

Cita spesso Roger Federer, gli ha chiesto consigli?

«Gli ho parlato solo un paio di volte. Ed è una delle persone più belle che ho mai conosciuto. È incredibil­e quanto sia umile. Io non mi paragono assolutame­nte a lui che è una vera leggenda. Ma la sua forza mi dà l’ispirazion­e».

 ??  ?? Poker Lewis Hamilton, 33 anni, inglese di Stevenage, quattro volte campione del mondo di Formula 1: nel 2008 con la Mclaren e nel 2014, 2015 e 2017 con la Mercedes. Ha corso in carriera 208 Gran premi vincendone ben 62
(Getty Images)
Poker Lewis Hamilton, 33 anni, inglese di Stevenage, quattro volte campione del mondo di Formula 1: nel 2008 con la Mclaren e nel 2014, 2015 e 2017 con la Mercedes. Ha corso in carriera 208 Gran premi vincendone ben 62 (Getty Images)
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Gli inizi Un giovanissi­mo Lewis Hamilton affronta sui kart Nico Rosberg. Il due si ritrovano insieme anni dopo in Formula 1 Duello rosso Nel 2017 batte Sebastian Vettel nella corsa al titolo ed eguaglia i quattro titoli Mondiali del tedesco (Reuters)...

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