Corriere della Sera

Milioni di utenti Facebook spiati dalla società legata a Trump

E il social network cade dalle nuvole

- Massimo Gaggi

NEW YORK Milioni di elettori americani spiati via Internet a loro insaputa per capire non solo gli orientamen­ti politici, ma anche il loro profilo psicologic­o: tipi impulsivi, riflessivi, introversi o altro. Carpendo da Facebook i dati di 50 milioni di cittadini Usa e tarando poi il messaggio politico da sussurrare all’orecchio di ognuno sulla base delle caratteris­tiche temperamen­tali dedotte dalla loro attività sul web: siamo già a questo. Che tecnologia e psicologia pesino sulle elezioni americane lo capace di analizzare gli elettori non più solo sulla base dei voti espressi e dei modelli di consumo, ma penetrando nella psicologia dei singoli.

Per farlo, però, la società necessitav­a di un’enorme quantità di dati che non aveva. Così il suo padrone, l’inglese Alexander Nix, tentò di ottenere attraverso l’università di Cambridge l’accesso al database di Facebook. Respinto dall’ateneo, Nix, su suggerimen­to di Bannon, cambiò il nome della società da SCL a Cambridge Analytica per farle acquisire una parvenza accademica e trovò in Aleksand Kogan, un professore russo-americano che aveva accesso ai dati di Facebook, un collaborat­ore pronto a trasferire le informazio­ni su 50 milioni di americani dagli archivi del grande social network a quelli della «falange» digitale di Donald Trump. Guidata dal quel Brad Parscale appena messo alla guida della campagna per la sua rielezione nel 2020.

Facebook, che ancora una volta aveva minimizzat­o i segnali d’allarme, cade dalle nuvole: si dichiara innocente, condanna l’uso abusivo della sua piattaform­a, caccia Cambridge Analytica e i personaggi coinvolti. Seguiranno altre puntate appassiona­nti: nell’ambito del Russiagate il procurator­e Bob Mueller indaga da tempo su questa società che sembra aver commesso molti atti illegali a cominciare dall’uso di cittadini stranieri (da Nix allo stesso Wylie, canadese) in azioni relative alle elezioni Usa: cosa vietata dalla legge. Irrilevant­e per Bannon: «Per lui — spiega Wylie — siamo in guerra: una guerra culturale, prima che politica. E in guerra tutto è permesso».

 ??  ?? «Gola profonda» Christophe­r Wylie (a sinistra) lavorava con Aleksandr Kogan, l’accademico che ha creato — con la sua compagnia Gsr in collaboraz­ione con Cambridge Analytica (sopra, il logo della società) — la app attraverso la quale sono stati raccolti...
«Gola profonda» Christophe­r Wylie (a sinistra) lavorava con Aleksandr Kogan, l’accademico che ha creato — con la sua compagnia Gsr in collaboraz­ione con Cambridge Analytica (sopra, il logo della società) — la app attraverso la quale sono stati raccolti...

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