Milan, è caso Kalinic Gattuso lo punisce: neppure convocato
Il tecnico: «Non ti impegni». Divorzio in vista
MILANO Per essere stato preventivamente etichettato come un semplice traghettatore, non manca di decisionismo e pugno di ferro. Poiché l’input dettato alla squadra — chiamata oggi all’impegno con il Chievo, prima della sosta — è «martellare, martellare, martellare», ieri Rino Gattuso davanti a un evidente caso di lassismo ha deciso di infliggere a Nikola Kalinic una punizione esemplare. Esclusione dalla lista dei convocati e conseguente aggregazione al gruppo di due giovanotti della Primavera, Thiago Dias e Tsadjout.
Rewind. Allenamento a Milanello: in una formazione che ritrova Conti ma già orfana di Calabria e Abate infortunati e di Romagnoli, tenuto a riposto a causa di un affaticamento, viene consegnata a Cutrone la pettorina dei titolari. Il croato, già in panchina a Londra in Europa League, sbuffa, perde d’entusiasmo, si allena a ritmi ridotti. Gattuso, non un maestro nel nascondere le emozioni, lascia trapelare il proprio nervosismo anche perché l’episodio non era certo il primo (sentita in passato: «Nikola muovi il culo o mi inc...»). Morale: la seduta si conclude e Rino raduna i giocatori. «Non ho visto impegno, non ti convoco».
Più che un castigo, un avviso ai naviganti. Anche perché il non arruolamento di Kalinic non viene mascherato dietro un improbabile stiramento dell’ultima ora ma pubblicamente giustificato come frutto di scelta tecnica. Il caso è scoppiato: non è utopia immaginare che a fine stagione si separino le strade del Milan e della punta già deludente per il rendimento offerto (solo 4 gol in campionato).
Gattuso Non voglio parlare del mio contratto o dei nuovi arrivati Non dobbiamo mollare di una virgola, del resto la società sa dove trovarmi
Classifica
Il presente invece è il Chievo, «da affrontare come se fosse una finale», nonostante l’allenatore ammetta che nelle gambe dei giocatori manchi brillantezza. Poi ci sarà modo di affrontare il discorso riguardante il rinnovo del contratto. «Non voglio parlare del mio prolungamento o dei nuovi arrivati. Non dobbiamo mollare di una virgola, del resto la società sa dove trovarmi. La priorità in questo momento è vincere le partite, migliorare e pensare di respirare ancora l’atmosfera delle gare di coppa». Dopo il 4-4-2 utilizzato contro l’arsenal si torna all’antico schema. «Questa è una squadra che deve giocare con equilibrio: se lo perde, diventa una banda musicale». Figuriamoci se smarrisce la disciplina. Poi chi lo sente Gattuso? Punito
Nikola Kalinic, 30 anni, non è stato convocato per la partita con il Chievo per scelta tecnica. Gattuso ha spiegato alla squadra di non aver visto impegno in allenamento da parte dell’attaccante. Al suo posto giocherà ancora il 20enne Patrick Cutrone (Getty Images)