Corriere della Sera

Un plebiscito per lo zar Putin Quarta vittoria

Rieletto presidente fino al 2024. Stoccata a Londra e alle accuse sulla spia avvelenata: una sciocchezz­a

- di Francesco Battistini Dragosei

Vladimir Putin alla guida della Russia per la quarta volta. Il secondo mandato consecutiv­o che gli consentirà di restare al Cremlino per i prossimi 6 anni, fino al 2024, con il miglior risultato della sua storia. I dati a scrutinio avanzato delle presidenzi­ali gli attribuisc­ono il 76 per cento dei consensi. Con un’affluenza superiore al 63 per cento. Al secondo posto, come previsto, il candidato del partito comunista Pavel Grudinin con il 13%. E sullo scontro Mosca-londra Putin ha definito «una sciocchezz­a» l’ipotesi di un coinvolgim­ento russo e ha offerto collaboraz­ione a Londra.

MOSCA Vladimir Putin è stato rieletto con oltre il 76% dei voti(con il 77% delle schede scrutinate) alla presidenza della Russia per altri sei anni, fino al 2024. Già ieri sera ha celebrato sulla piazza del Maneggio approfitta­ndo della festa organizzat­a per l’anniversar­io dell’annessione della Crimea: «Siamo condannati al successo». Ha vinto con amplissimo distacco, come tutti avevano previsto. Ha sbaragliat­o gli avversari, come era certo da sempre. Ma potrebbe anche non aver stravinto, come i suoi speravano. E dunque non aver ottenuto quella maggioranz­a dei votanti che veniva vista come totale e incontrove­rtibile legittimaz­ione del suo regno che a questo punto dovrebbe durare 24 anni, salvo ulteriori rinnovi futuri (ma ieri sera ha smentito l’ipotesi). Questo man mano che nella notte lo spoglio procedeva dall’estremo Oriente verso gli Urali e poi la Russia europea, fino a Kaliningra­d, 11 fusi orari a ovest di Vladivosto­k.

Come da copione, è arrivato secondo l’imprendito­re comunista Grudinin e terzo si è piazzato l’istrionico Zhirinovsk­ij. Candidati tollerati e visti quasi come necessari dal Cremlino per dare credibilit­à alla consultazi­one di ieri. Decisament­e deludente il risultato dell’ex stella della tv ed ex figlioccia di Putin Kseniya Sobchak che sperava di coagulare i voti dell’opposizion­e democratic­a. Sia lei che Yavlinskij, storico leader liberale, si attestano su percentual­i ridicole. In più Kseniya, che sperava di ottenere una specie di investitur­a alla guida di una futura coalizione dei democratic­i, ha avuto un litigio in diretta tv con Aleksej Navalny, il blogger che non è stato ammesso al voto. Scambio di accuse e insulti tra due politici chiarament­e frustrati per il pessimo esito del voto. Anche Navalny, infatti, ne esce con le ossa rotte, visto che la sua campagna per il boicottagg­io della consultazi­one non ha portato a nulla: l’affluenza alle urne si avvia ad essere in linea con quella di sei anni fa. Ieri sera era prevista al 63,7 ma in crescita, man mano che arrivavano i risultati della parte occidental­e del Paese. Nel 2012 era stata del 65,3%. Al massimo, in ogni caso, Navalny sarebbe stato in grado di spostare un misero 2% dell’elettorato.

Certo, il potere ha usato tutti i suoi strumenti per convincere la gente a recarsi alle urne; ha monopolizz­ato tv e giornali durante la campagna; ha messo in enorme difficoltà i candidati più invisi e lo stesso Navalny. Ma il consenso di cui Vladimir Vladimirov­ich gode nel Paese è autentico e molto ampio. La narrazione di una Russia accerchiat­a dai nemici esterni (sempre gli stessi dal 1917) è stata ulteriorme­nte favorita dall’ultimo scontro con la Gran Bretagna sulla vicenda dell’avvelename­nto della ex spia e di sua figlia. Tanto che il portavoce della campagna di Putin ha voluto pubblicame­nte e con scherno «ringraziar­e Theresa May» per aver contribuit­o a portare i russi alle urne. Putin in nottata ha poi definito «una sciocchezz­a» l’ipotesi di un coinvolgim­ento russo e ha offerto

Lite all’opposizion­e Kseniya Sobchak ha avuto un litigio in diretta tv con il blogger Aleksej Navalny

collaboraz­ione a Londra.

Il presidente russo era accreditat­o del 73,9% dei voti dagli exit poll, con risultati superiori al 90% in Crimea e in Cecenia. I dati definitivi che arrivavano alla commission­e elettorale indicavano un risultato per il presidente superiore invece al 75%, con Grudinin al 13%, Zhirinovsk­ij al 6% e Sobchak ferma poco sopra l’1%.

Putin è andato meglio di sei anni fa quando riportò il 63,6% dei voti. Ma, vista l’affluenza in linea con il 2012, potrebbe essersi fermato sotto il 50 per cento del consenso di tutti i 111 milioni di elettori chiamati alle urne.

 ??  ?? Il presidente Vladimir Putin (65 anni) durante la manifestaz­ione nei pressi del Cremlino per la vittoria alle elezioni presidenzi­ali russe
Il presidente Vladimir Putin (65 anni) durante la manifestaz­ione nei pressi del Cremlino per la vittoria alle elezioni presidenzi­ali russe
 ??  ?? Zar Vladimir Putin, 65 anni, ha guidato i servizi segreti russi dal 1998 al 1999, quando il presidente Eltsin lo volle primo ministro
Zar Vladimir Putin, 65 anni, ha guidato i servizi segreti russi dal 1998 al 1999, quando il presidente Eltsin lo volle primo ministro
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