Corriere della Sera

Bonino e i suoi contro Magi: un errore grave la corsa nel Pd

- Alessandro Trocino

ROMA «Sono spiazzata, esterrefat­ta, umanamente amareggiat­a. E soprattutt­o sono dispiaciut­a e disperata per gli 850 mila italiani che ci hanno votato». Emma Bonino si sfoga così al comitato dei Radicali italiani. Ce l’ha con Riccardo Magi, con il quale ha combattuto la battaglia che ha visto +Europa sfiorare il 3% portando a casa tre parlamenta­ri. Venerdì il segretario ha esordito: «Mi candido alle primarie per la segreteria del Pd». Bonino s’indigna. Mario Staderini e altri pure. E Marco Cappato chiede le dimissioni di Magi. Il quale, al termine dei lavori, fa una parziale retromarci­a, congelando la «candidatur­a» fino al prossimo comitato. Ma la vera posta in gioco è il futuro di +Europa e dei tre soggetti costituent­i: i Radicali, il Centro democratic­o di Bruno Tabacci e Forza Europa di Benedetto Della Vedova. La Bonino vorrebbe rilanciare il progetto, anche in vista delle Europee. Magi ha dato l’impression­e di voler interloqui­re troppo da vicino con il Pd. Errore grave, dice Bonino: «Dal Pd che ci andiamo a fare? Se non intervenia­mo a giugno +Europa scade, come lo yogurt». Cappato è in scia: «Così si disgrega una comunità». Il leader dell’associazio­ne Coscioni prima del voto scrisse ai dirigenti «terrorizza­to dall’effetto cespuglio del Pd». Tabacci la vede così: «Quello di Magi è un colpo di scena insensato. Non si può fare del pannellism­o senza Pannella. Io sono pronto a sciogliere il mio partito, a patto che lo facciano tutti». Cappato frena: «Una fusione a freddo è sbagliata. Io sono per un soggetto paneuropeo. Ma non pensiamo alle urne: è il momento di elaborare proposte. Poi, semmai, sfidiamo il Pd ma anche Forza Italia».

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