A caccia di criminali con carabinieri (veri)
«Lo squadrone» è la serie di Rai2 sulle operazioni in Aspromonte del reparto Cacciatori di Calabria
MILANO Viene il fiatone, sul meraviglioso Aspromonte della ’ndrangheta e soprattutto di chi la combatte, spesso «lontano» dal resto d’italia.
Arrampicate, canaloni, appostamenti in una buca sotto veli mimetici, impronte sui sentieri cancellate con i rametti per non lasciar traccia del passaggio, corse tra lecci e faggi secolari, perlustrazioni di fogne trasformate in bunker. La fatica del cronista (in questo caso Claudio Camarca, giornalista, scrittore, qui sceneggiatore e regista) non fa mai notizia; e quella dei protagonisti della serie di quattro puntate «Lo squadrone», da Camarca seguiti per un anno, è una fatica che diventa più di una notizia: è il racconto in presa diretta, anzi in totale simbiosi, di uno dei migliori reparti delle forze dell’ordine. I Cacciatori di Calabria dei carabinieri. Per appunto «Lo squadrone» che dà il titolo alla serie presentata da Rai2 e da Clipper Media.
Non è una celebrazione e nemmeno uno spot. La serie, In onda ● La serie, prodotta da Sandro Bartolozzi, racconta le attività dei Cacciatori di Calabria (foto) nella lotta alle cosche del tipo factual, genere che racconta la realtà, pur se realizzata in collaborazione con il Comando generale dell’arma, ha la capacità di non piegarsi a esigenze di copione e d’inseguire effetti speciali. Se la trama delle indagini dei Cacciatori, una trama non imposta ma naturalmente acquisita da Camarca di giorno in giorno — è lui dietro la truppa, non viceversa —, prevede infinite attese che non si concretizzano in un arresto, così viene riportato.
Se una ripetuta osservazione di una piantagione di droga non permette di scorgere nel cannocchiale l’arrivo dei proprietari della serra, la scena si conclude come si conclude l’attività dei carabinieri. Con il sudore sotto il sole di Calabria che cola sulla fronte e il naso dei Cacciatori i quali ammucchiano gli arbusti e li incendiano prima di tornare alla base e permettersi una cena. Una cena vera, beninteso, dopo barrette energetiche e acqua contingentata: non c’è spazio negli zaini per le provviste e allo stesso tempo bisogna evitare di lasciar cadere briciole che annuncino all’avversario la presenza dei carabinieri. Senza accodarsi fisicamente, è difficile capire la vera anima di questi Cacciatori, Incursione