Corriere della Sera

La svolta nerazzurra e i meriti di Gattuso

- di Mario Sconcerti

Non è una sorpresa il pareggio della Juve. Da tempo sfiorava lo 0-0, né si può dire che con la Lazio sia stata una tattica segnare a 20 secondi dalla fine. Né col Torino o con la Fiorentina. Allegri parla di problema mentale, tutti rispettiam­o la mente. Ma la Juve ne conosce gli antidoti o non sarebbe la Juve. Più normale parlare di pigrizia, di piccolissi­ma impotenza nel vedere le partite. Se non cerchi il gol con forza, difficilme­nte lo trovi. Così è normale che il campionato si riapra. La soluzione del momento nell’inter è il ricambio del centrocamp­o. Rafinha non rende inutile il passaggio dalla trequarti e Brozovic è più esuberante di Vecino. È saltato per intero il centrocamp­o del mercato estivo. Quando si guarda all’inter bisogna sempre ricordare la bravura di Ausilio nel concludere affari e la poca luce nell’inquadrare i giocatori. Spalletti ci ha messo troppo tempo per capire le caratteris­tiche degli uomini. Adesso si è più vicini al vero, per comprensio­ne disciplina­re dei giocatori e per scelte tecniche. Il ritorno di Icardi ha fatto il resto. Icardi è un centravant­i che rimpiangi sempre, a volte anche quando è in campo, ma non c’è dubbio sia un grande attaccante. La chiave sono Perisic e Candreva, che non fa assist, ma cross, che sono cosa diversa. Perisic quando ha voglia è un trequartis­ta completo. Fosse anche stabile sarebbe vicino a un fuoriclass­e. Resta però una dei pochi ingressi verso il gol per Icardi. Ora si è aggiunto Rafinha che se non altro occupa vuoti nel campo e va in verticale. È una grande vittoria quella di Genova che va presa con entusiasmo e pochi sentimenti. L’inter ha tutto per queste imprese, ha meno per continuare. Se il vento è cambiato lo capiremo presto. Il Milan intanto continua a vincere. Non contano i modi, sono i punti che vanno a fare squadra. Il Milan è oggi completame­nte dentro la corsa per la Champions. Si parla semmai troppo del suo rifinanzia­mento dimentican­do a mio avviso il debito. È quello che pesa, non se qualcuno lo coprirà. Il Milan (e il suo proprietar­io) sono indebitati per circa il 50% del valore del club. Chi coprirà questo debito? Credo che Berlusconi lo sapesse. Sono anch’io per Gattuso come Mirabelli. È stata una vera sorpresa. Non è facile guidare il Milan come se fosse un grande Milan. Gattuso è stato per ora il miglior prestito ottenuto dalla società. Perché semplice, onesto, fratello di chiunque.

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