Corriere della Sera

Quarta sconfitta di fila

La minaccia di Mazzarri: «Chi vuole restare lo meriti»

- Torino Fiorentina 1 2 Giampiero Timossi

TORINO «Asto» la vittoria sta anche in quell’abbraccio finale tra Stefano Pioli e Marco Benassi: a Torino piove, la partita è appena finita e a tempo scaduto la Fiorentina ha battuto i granata 2-1. La squadra viola vince la terza gara di fila, con il pari di Bergamo è il quarto risultato utile consecutiv­o. Loro hanno reagito così alla sconfitta di inizio febbraio, allo stadio Franchi, contro la Juve. Il Toro, invece, dopo il derby ha infilato tre k.o. e ora fanno quattro. Per la squadra di Pioli era la prima trasferta dopo la drammatica domenica di Udine, quando il capitano Davide Astori se n’era andato nella notte.

La morte di «Asto», così lo chiamavano i compagni o gli amici come il granata De Silvestri, ha cambiato per sempre le vite dei giocatori, del loro allenatore e di tutti quelli che amano la Fiorentina. Ieri il presidente Mario Cognigni ha annunciato che il centro sportivo della Fiorentina sarà intitolato a Davide. Poi ha aggiunto: «Quanto comunicato l’estate scorsa non vale più». In estate la famiglia Della Valle aveva annunciato che la società era in vendita. Dopo aver riportato la Fiorentina dalla serie C alla Champions, i proprietar­i del club si erano stancati della contestazi­one. Ora, la vittoria di Torino, lascia la Fiorentina nona, a tre punti dalla zona Europa. Pioli spiega: «Già prima avevo grande stima dei miei, ora di più. Abbiamo fatto buone gare, la squadra c’è. Dobbiamo continuare a dare il massimo è quello che ci siamo promessi e che faremo, ogni volta». È quello che ripete l’allenatore sconfitto, Walter Mazzarri: «Chi vuole essere confermato sa che deve meritarlo nelle prossime 10 gare».

Per capire cosa è successo, a fine gara l’allenatore parla 50 minuti con i giocatori, poi con Urbano Cairo. Il presidente ribadisce: «Con Mazzarri abbiamo 10 partite per valutare la rosa, perché poi si fa il programma per il prossimo anno». Nel primo tempo la Fiorentina ha fatto ballare il Toro (lo ha ammesso Mazzarri), 63% di possesso palla. Il resto

lo ha fatto Claudio Gavillucci, arbitro di Latina: deve ringraziar­e la Var. Concede un rigore alla Fiorentina per un intervento di Moretti su Simeone. Poi lo riguarda in «tv»: contrordin­e. Quindi, 12’, non vede una mano di De Silvestri che devia un tiro di Biraghi. Il difensore viola sbraita, l’arbitro consulta la tecnologia, concede il penalty. Veretout tira, Sirigu respinge. I gol sono tutti nella ripresa: 14’, erroraccio di Acquah, palla a Veretout che si fa perdonare e segna. Il pari arriva quando la partita sembra finita: 41’, punizione assist di Ljajic (entrato per Rincon). Il colpo è geniale, meno il gesto rivolto a Mazzarri («Memorizza bene cosa so fare»). Belotti raccoglie e fa il suo 50° gol in A. Sembra finita, un gruppo di tifosi continua a contestare anche il presidente Cairo e i minuti di recupero diventano 7. Al quinto l’arbitro non vede nulla, la Var sì: mano di Ansaldi in area granata, rigore. Segna Thereau. A Torino piovono fischi.

Non si vende L’annuncio di Cognigni: la famiglia Della Valle non mette più in vendita la società viola

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(Lapresse) A segno Veretout e Belotti, entrambi in gol in Torino-fiorentina

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