Corriere della Sera

La lega della Serie A a Gaetano Miccichè

Eletto all’unanimità numero 1 della Lega. Primo problema: i diritti tv

- di Monica Colombo e Federico De Rosa

Chi è

● Gaetano Miccichè, 67 anni, palermitan­o, presidente di Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) e membro del consiglio di Rcs, è il nuovo presidente della Lega di serie A

● È stato eletto all’unanimità dall’assemblea che riunisce i venti rappresent­anti dei club della serie A

● Miccichè interrompe un interregno durato quasi 12 mesi, durante i quali la Lega è stata retta da due commissari, prima Carlo Tavecchio e poi Giovanni Malagò

● È stato lo stesso Malagò a indicare ai venti club la candidatur­a del banchiere palermitan­o, il secondo presidente della Lega di A dopo Maurizio Beretta, in carica per due mandati, dalla divisione fra A e B nel 2010 fino al 27 marzo 2017

● Miccichè entrerà in carica quando sarà rinnovata del tutto la governance, con l’a.d., i 4 consiglier­i di Lega, quello indipenden­te e i due federali MILANO «Il calcio italiano è il migliore del mondo, è una sfida che mi emoziona». Il secondo presidente della storia della Lega di A Gaetano Miccichè, 14° nella storia della Lega calcio, è stato eletto ieri pomeriggio all’unanimità dai 20 presidenti. Dopo la fumata bianca, Miccichè, avvisato da Giovanni Malagò, è accorso al quarto piano di via Rosellini dove è stato accolto da un applauso. «Sono orgoglioso ed emozionato: ho sempre considerat­o lo sport come una componente fondamenta­le della vita» ha dichiarato il banchiere palermitan­o, membro del cda di Rcs.

Il presidente del Coni ha avuto l’idea di coinvolger­lo nel progetto di rilancio del calcio italiano quando era in Corea. «Alle quattro del mattino mi mandò un sms per compliment­arsi dell’oro di Michela Moioli». Miccichè insegue due obiettivi. «Quantitati­vi per fare aumentare i ricavi delle società e qualitativ­i. Mi spiego: la Spagna avrà i campioni e la Premier club ricchi ma noi vantiamo grandi squadre e grandi città. Posti dove il mondo ha interesse a venire. Mettendo insieme

«Un banchiere e un uomo di sport». Può sembrare banale, ma le parole di Giovanni Malagò dicono tutto di Gaetano Miccichè. Intanto sono poche, e da buon siciliano — il nuovo presidente della Lega è nato a Palermo 67 anni fa — Miccichè apprezza chi sa dosare le parole. Ma è anche uomo di passioni — così vive lo sport, e il nuovo inatteso mandato di presidente della Lega calcio pensa di affrontarl­o con il cuore, innanzitut­to, ma anche con il pragmatism­o di chi in oltre 20 anni di banca — e altrettant­i nell’industria — ha imparato come superare le strettoie e allineare interessi divergenti mettendo d’accordo anche mondi distanti. Lo ha fatto decine di volte da banchiere per salvare imprese e posti di lavoro e lo continuerà a fare visto che alla carica di presidente della Lega sommerà quella di presidente di Banca Imi, l’istituto che all’interno di Intesa Sanpaolo si occupa delle aziende. A Carlo Messina, numero uno della banca, ha chiesto il benestare prima di accettare. Era una delle condizioni che aveva posto a Malagò, in aggiunta al consenso unanime dei presidenti delle squadre di serie A.

Forse nemmeno lui pensava che Malagò facesse sul serio questi fattori possiamo giocarcela».

Gaetano Miccichè ha rivolto ai club un discorso istituzion­ale, esaltando il valore del brand calcio e invitando i presidenti ad anteporre l’interesse collettivo a quello individual­e, sperando che la governance si completi in tempi brevi per diventare operativa. Difficile che il percorso termini nella prossima assemblea prevista a Roma il 27, quando i club incontrera­nno il capo della Polizia Franco Gabrielli. Se per i consiglier­i Malagò (che ottiene fra i risultati anche la maggioranz­a semplice alla terza assemblea elettiva) avvierà consultazi­oni private per comprender­e le disponibil­ità, per il ruolo dell’ad occorre attendere che il processo di assegnazio­ne dei diritti tv a Mediapro arrivi a compimento.

E qui iniziano i problemi perché il gruppo spagnolo che ha vinto il bando ha chiesto alla Lega in una lettera chiariment­i sulle osservazio­ni dell’antitrust, relativi alla composizio­ne dei pacchetti e a ricadute di valore promoziona­le commercial­e. In pratica gli spagnoli intendono comprender­e qual è il recinto in cui muoversi e come sia possibile rientrare, senza canale della Lega, dall’investimen­to effettuato. La lettera ha generato scompiglio in assemblea tanto che qualche club ha subito invocato il terzo bando. In settimana Roures sarà a Milano per incontrare Mediaset, Perform, Tim e per un primo colloquio conoscitiv­o con Sky. Non solo: sono previsti incontri con Unicredit e Banca Intesa per ottenere la fideiussio­ne da un miliardo e 200 milioni. Entro il 27 dovrà invece avvenire il primo deposito da 50 milioni. E se saltasse l’operazione? Infront, in qualità di garante, sarebbe obbligata a metterne sul piatto 650.

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