Gli impieghi del futuro? Professionisti dei dati e dei «social media»
Destinate al declino in 12 anni. Sono le professioni che non reggeranno all’evoluzione dei tempi secondo il «Future of jobs report» di Mercer, multinazionale della consulenza per le risorse umane. Lo studio, costruito sulle previsioni di economisti e aziende di tutto il mondo, mette al primo posto della classifica delle sofferenze i mestieri del gruppo «Office and administration», che caleranno del 35,5% di qui al 2030, rimpiazzati dalla tecnologia. Poco lontano nel declino (-32,7%) c’è il lavoro legato ai mondi produttivi, il «Manufacturing and production» incalzato dall’industria 4.0. Il «Construction and extraction» calerà del 21,3%, sostituito da macchine intelligenti. Come i robot empatici che gestiranno le operazioni di sportello delle «Financial operations» facendole cadere del 10,5% . Nel 2030, viceversa, alcune professioni saranno sempre più diffuse. Ecco alcuni esempi: «Data scientist» (+25,2%), «Social media jobs» (+21,1%) e «User experience designers» che realizzano le interfacce tra uomo e macchine (+20,5%). «Il problema — spiega la responsabile Job innovation di Mercer Barbara Giorgio — è che in Italia le nuove professioni sono presenti in meno del 10% delle aziende e sono mal retribuite. Un Data scientist esperto in America guadagna 300 mila dollari all’anno, da noi poco più di 40 mila euro».