Corriere della Sera

Il genietto, il burattinai­o, il factotum Così da un’app si è aperto l’abisso

- Dal nostro corrispond­ente Giuseppe Sarcina

Il genietto dai capelli rosa, il «pentito» Christophe­r Wylie. Lo stratega cinico e stropiccia­to per principio, Steve Bannon. Il burattinai­o miliardari­o, affascinat­o dall’intelligen­za artificial­e, Robert Mercer con la figlia Rebekah. Infine il manipo latore della psiche, Aleksandr Kogan e il manager factotum, Alexander Nix.

È il team variamente assortito che ha fatto precipitar­e Facebook nella crisi più grave. Una storia di profili rubati, manipolazi­oni, forse anche di tangenti e di corruzione. Con due obiettivi: spingere la Gran Bretagna fuori dall’europa e Donald Trump verso la Casa Bianca. Un racconto reso possibile da una straordina­ria inchiesta giornalist­ica. La reporter del Guardian, Carole Cadwalladr ha scavato per un anno sui retroscena della Brexit, fino a convincere Wylie a svelare i misteri della Cambridge Analytica. Il suo lavoro si è poi sommato all’indagine del New York Times.

I «sandali» di Wylie

Nel 2013 sbarca a Londra un giovanotto canadese di 24 anni. Ha in tasca un PHD sulle «Previsioni nelle tendenze della moda» e un’idea sovversiva: rivoluzion­are il marketing politico con una specie di «porta a porta» digitale. Si raccolgono i profili delle persone, si analizzano e poi si confeziona un messaggio su misura. Wylie prepara il contenitor­e e fonda Cambridge Analytica, una società di analisi. Nel 2014 l’incontro, anzi l’impatto con Steve Bannon. Christophe­r lo descrive alla reporter Cadwalladr in questi termini: «Ero il giovane gay, vegano, canadese che stava fornendo a Steve Bannon gli strumenti per la sua guerra psicologic­a». Per convincere il sessantaqu­at- trenne direttore di Breibart, la voce online della destra radicale americana, il «gay-vegano-canadese» usa la metafora dei sandali Crocs: «Non si può dire che siano belli, eppure tutti li vogliono». Ora si trattava di mettere la Brexit e poi Trump al posto dei sandali.

La borsa di Mercer

D’accordo, ma chi mette i soldi? Bannon chiede l’appoggio di Robert Mercer, 71 anni, informatic­o tra i primi ad applicarsi all’intelligen­za artificial­e. Nel 1993, però, virò verso la finanza, entrando nell’hedge fund Renaissanc­e Technologi­es. Ha scalato posizioni fino al vertice, con la gestione di un patrimonio di oltre 25 miliardi di dollari. Robert e la figlia Rebekah sono finanziato­ri generosi delle varianti più conservatr­ici della politica americana e non solo. Hanno

comprato quote in Breitbart e ora sono pronti a sostenere Cambridge Analytica. Mercer partecipa alle riunioni con Bannon, Wylie e gli altri. Si può cominciare.

Il grimaldell­o di Kogan

Dove e come procurarsi i profili dei navigatori? Ci pensa Aleksandr Kogan, 31 anni, nato in Moldova, cresciuto a Mosca fino all’età di 7 anni, quando la famiglia emigrò negli Stati Uniti. Ha studiato Psicologia a Berkeley e ha conseguito un PHD nell’università di Hong Kong. Nel 2012 diventa assistente alla cattedra di psicologia a Cambridge, in Gran Bretagna. Conduce una serie di ricerche sofisticat­e, ma per la Analytica escogita un trucco da imbonitore digitale. Crea la app Thisisyour­digitallif­e che offre «un esame della personalit­à compiuto da un team di psicologi». Kogan la colloca sulla piattaform­a Facebook e aspetta. Abboccano in 270 mila: scaricano la app che, in realtà, è una specie di sifone usato per risucchiar­e i dati sensibili dei sottoscrit­tori e dei loro amici. In totale 51 milioni di profili sottratti senza il consenso degli interessat­i. Materiale prezioso per gli intrugli di Bannon.

Nix, il procacciat­ore

Non poteva mancare la figura del manager. Eccolo: Alexander Nix, 42 anni, di Londra, studi all’eton College (la scuola dell’establishm­ent britannico), laurea all’università di Manchester. Nel 2003 lascia la finanza per occuparsi di «comportame­nto e comunicazi­one politica». Dirige la Strategic Communicat­ion Laboratori­es Group, fino a quando Bannon e Mercer lo scelgono come amministra­tore delegato di Cambridge Analytica.

Nix, a quanto pare, sbrigava anche il lavoro sporco. Adesso è nei guai: ieri è stato sospeso dalla società per un video trasmesso da Channel 4 News. Si vede il distinto manager offrire «belle ragazze dell’ucraina» per discredita­re l’avversario politico di un suo cliente nello Sri Lanka. Prostitute e, forse, anche tangenti. Armi di complement­o nella «guerra psicologic­a» dichiarata, unilateral­mente, da Bannon e i suoi.

Gioco di squadra

Due obiettivi: spingere la Gran Bretagna fuori dall’europa e portare Trump alla Casa Bianca

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Christophe­r Wylie, 28 anni, ex Cambridge Analytica: ha svelato lo scandalo
Il whistleblo­wer Christophe­r Wylie, 28 anni, ex Cambridge Analytica: ha svelato lo scandalo
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 ??  ?? Il finanziato­re Robert Mercer, 71 anni, informatic­o conservato­re ha finanziato Cambridge Analytica L’uomo chiave Aleksandr Kogan, 31 anni fondatore della società GSR che ha procurato i dati
Il finanziato­re Robert Mercer, 71 anni, informatic­o conservato­re ha finanziato Cambridge Analytica L’uomo chiave Aleksandr Kogan, 31 anni fondatore della società GSR che ha procurato i dati
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L’ad di Cambridge Analytica Alexander Nix, 42 anni, arriva negli uffici della società a Londra. Nix ieri è stato sospeso con effetto immediato in attesa di un’indagine «indipenden­te e completa» come da comunicato della società (Reuters)
Rimosso L’ad di Cambridge Analytica Alexander Nix, 42 anni, arriva negli uffici della società a Londra. Nix ieri è stato sospeso con effetto immediato in attesa di un’indagine «indipenden­te e completa» come da comunicato della società (Reuters)

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