Corriere della Sera

Salvini accolto dall’ambasciata Usa È il primo invitato dopo le elezioni

E ora in Friuli-venezia Giulia spinge Fedriga

- Marco Cremonesi (Cavicchi/ Lapresse)

MILANO L’invito dell’ambasciato­re. Matteo Salvini nel primo pomeriggio varcherà la soglia di via Veneto 121 a Roma, la sede dell’ambasciata degli Stati Uniti. È stato invitato dal capo della diplomazia Usa in Italia, Lewis Eisenberg. Nella Lega al faccia a faccia si attribuisc­e grande importanza, «soprattutt­o perché è stato il primo politico italiano a essere stato invitato all’indomani delle elezioni».

A preparare l’incontro, quello che qualcuno nel Carroccio chiama «l’amerikano»: l’attivissim­o Giancarlo Giorgetti, delegato agli Esteri nonché protagonis­ta della trattativa con i 5 Stelle per le presidenze delle Camere. L’interesse degli Usa per chi potrebbe arrivare al governo italiano, insomma, pare elevato. Possibile che, tra gli argomenti dell’incontro Salvinieis­enberg ci siano anche i rapporti del partito italiano con la Russia di Putin: i leghisti da sempre sono ostili alle sanzioni contro la Russia e un anno fa Salvini era stato ricevuto a Mosca dal ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Ma il capogruppo alla Camera, l’appena rieletto Gianmarco Centinaio, mette le mani avanti: «Non dobbiamo rassicurar­e gli Stati Uniti, noi facevamo il tifo per Trump, ci conoscono bene».

Ma intanto, a 700 chilometri di distanza, il centrodest­ra è alle prese con la questione Friuli-venezia Giulia. Ieri Forza Italia ha diffuso il simbolo elettorale per le Regionali: c’è il classico tricolore con il nome del partito che sovrasta la scritta «Berlusconi per Renzo Tondo». Tutto a posto, dunque? L’accordo tra azzurri e leghisti annunciato nei giorni scorsi è stato ufficializ­zato? Ancora non è affatto chiaro. La scorsa settimana era stata la sola FI ad annunciare il nome di Tondo, già due volte governator­e. I leghisti, tuttavia, sembravano disponibil­i — a dispetto del 26% conquistat­o il 4 marzo — a lasciare agli alleati il candidato governator­e. Poi, però, qualche cosa deve essere accaduta. Matteo Salvini l’altra sera a Udine è stato accolto dai cori dei militanti leghisti che inneggiava­no al loro candidato «naturale», il capogruppo alla Camera Massimilia­no Fedriga. Salvini, che ieri si è soprattutt­o dedicato «al programma di governo», aveva chiesto tempo: «Datemi ancora qualche ora».

Poi, appunto, la pubblicazi­one del simbolo di Forza Italia, accolto dal silenzio leghista. Anche se molti — azzurri e leghisti — dicono che la partita non è in relazione con la presidenza delle Camere. Fatto sta che ieri sera il nome di Fedriga era in netta risalita. Una cosa è certa: i tempi stringono. Entro domenica dovranno essere presentate le firme necessarie alla presentazi­one delle liste. Con il nome del candidato governator­e.

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Il leader della Lega Matteo Salvini, 45 anni, scatta un selfie con una militante in Friuli-venezia Giulia. Ieri il segretario del Carroccio ha voluto rassicurar­e i sostenitor­i che gli chiedevano notizie sullo stallo politico di questi giorni...
A Udine Il leader della Lega Matteo Salvini, 45 anni, scatta un selfie con una militante in Friuli-venezia Giulia. Ieri il segretario del Carroccio ha voluto rassicurar­e i sostenitor­i che gli chiedevano notizie sullo stallo politico di questi giorni...

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