Renzi si insedia, Grasso e Monti i suoi vicini
Fino alle otto e mezzo di ieri sera Matteo Renzi non si era ancora fatto vedere a Palazzo Madama per la registrazione. I giornalisti lo hanno atteso invano per tutta la giornata. Eppure l’ex segretario del Partito democratico aveva fatto capolino al Senato la settimana scorsa, giovedì 15 marzo. Dopodiché Renzi era stato visto a Palazzo Giustiniani, dove i funzionari lo hanno portato ad esplorare i locali che presto lo ospiteranno.
Qui infatti, nel magnifico palazzo cinquecentesco alle spalle del Senato, gli è stato assegnato ieri un ampio ufficio, con annessa segreteria, che gli spetta in quanto ex presidente del Consiglio. Difficile immaginare quell’edificio storico — nel quale risiedono ex presidenti della Repubblica, ex presidenti del Senato e senatori a vita — come l’habitat ideale per una personalità come Matteo Renzi.
Più difficile prevedere come andrà la convivenza con gli altri illustri inquilini di Palazzo Giustiniani. Infatti, ironia della sorte, l’ex leader del Partito democratico avrà come vicini di «ufficio» Giorgio Napolitano, Pietro Grasso e Mario Monti. Con il primo i rapporti, soprattutto negli ultimi due anni, sono stati a dir poco tesi. Con il secondo Renzi non è mai andato particolarmente d’accordo, sin dai tempi in cui Grasso, presidente del Senato, non assecondava i tentativi dell’allora premier di far marciare speditamente l’italicum, prima, e la riforma costituzionale, poi. Anche con il terzo le relazioni sono state sempre difficili. Matteo Renzi, sia da segretario del Pd che da premier, più di una volta ha espresso delle critiche al governo presieduto da Monti e, più in generale, il leader del Pd non ha mai visto di buon occhio gli esecutivi tecnici e non ha mai cercato di nasconderlo. Col tempo si capirà se una pacifica coesistenza tra Renzi, Napolitano, Grasso e Monti sia possibile.
Nel frattempo, al Senato, anche tra gli stessi parlamentari del Pd, c’è grande curiosità di sapere se domani il segretario dimissionario parteciperà o meno alla prima assemblea dei senatori del Partito democratico alla vigilia della votazione del presidente dell’assemblea.
Da senatore
In qualità di ex premier andrà nella sede che ospita anche l’ex presidente Napolitano