Corriere della Sera

Terrore nel Texas: un nuovo Unabomber?

Cinque ordigni, nascosti in pacchi postali o ai bordi delle strade di Austin. «Nel mirino la comunità nera»

- Matteo Persivale

Cinque bombe esplose in diciotto giorni a Austin, Texas, scatole piene di chiodi e frammenti metallici lasciate sull’uscio delle vittime come innocui pacchi postali o collocate ai bordi della strada collegate a una sofisticat­a trappola per farle esplodere al passaggio di automobili o pedoni (un pacco è esploso in un centro di smistament­o del corriere Federal Express). Milleduece­nto telefonate al pronto intervento nell’ultima settimana per segnalare pacchi sospetti. La polizia che ammette l’attività di un «serial bomber». I distretti scolastici che cambiano i percorsi degli scuola bus per evitare i quartieri colpiti finora.

La paura, che cresce ancora di più per il lacerante dubbio che gli elementi sui quali lavorano polizia e federali siano davvero pochissimi (ricompensa di centomila dollari a chi darà informazio­ni utili alla cattura del colpevole/dei colpevoli), e ci si possa trovare davanti a un nuovo, più efficiente e più violento Unabomber (Ted Kaczynski, il matematico-terrorista dei pacchibomb­a che negli anni dal 1978 al 1995 provocò tre morti e 23 feriti prima di essere arrestato soltanto grazie alla «soffiata» del fratello, altrimenti si troverebbe probabilme­nte ancora in libertà).

Il dubbio che si tratti di crimini a sfondo razziale (le vittime, a parte le ultime che potrebbero essere state colpite per errore, sono tutte di colore) o che, addirittur­a, un gruppo terrorista si stia esercitand­o prima di seminare in giro per la città — o altrove — dispositiv­i esplosivi di tipo iracheno capaci di trasformar­e la cittadina universita­ria del conservato­re Texas, democratic­a e allegra, in una zona di guerra.

La polizia di Houston e quella di San Antonio che mandano rinforzi per aiutare a pattugliar­e le strade e analizzare gli ordigni. E un caso che non poteva diventare politico: il presidente Trump — il Texas è un suo gigantesco serbatoio di voti —tenuto al corrente sugli sviluppi della situazione che promette il supporto delle autorità di Washington agli investigat­ori: «Opera di gente molto, molto malata: saremo forti».

Tre parlamenta­ri iscritti al Congressio­nal Black Caucus (gruppo che riunisce gran parte dei deputati e dei senatori afroameric­ani) chiede ufficialme­nte che le autorità trattino la vicenda come un attacco terroristi­co di matrice ideologica o razziale.

Il governator­e, Greg Abbott, Al lavoro Agenti dell’fbi esaminano la scena di un attentato ad Austin, Texas repubblica­no, fa stanziare un fondo d’emergenza per l’acquisto di sette macchine portatili a raggi x per analizzare i pacchi sospetti segnalati con sempre maggiore frequenza.

I poliziotti fanno ore e ore di straordina­rio per rastrellar­e tutti i possibili video di sorveglian­za girati dagli impianti di sicurezza nella speranza di trovare qualche indizio. E quella che il due marzo era stato sciagurata­mente definito dalla polizia «un incidente isolato» (la bomba aveva ucciso il 39enne Anthony Stephan House) è un caso per il Paese intero. Con polemiche — immancabil­i — sulla scarsa copertura mediatica a livello nazionale.

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