La fuga di gas e poi l’esplosione Tre morti, due sono pompieri
Catania, l’ipotesi di una scintilla. I vigili del fuoco investiti dallo scoppio
CATANIA Sono stati chiamati per una fuga di gas in una piccola officina per le riparazioni delle biciclette che s’affaccia in via Garibaldi, una strada nel centro cittadino di Catania, nel quartiere del «Fortino». Mancavano pochi minuti alle 20. Un intervento di routine per la squadra di cinque vigili del fuoco, che in un istante si è trasformato in una tragedia. Per circostanze ancora da chiarire, forse una scintilla, c’è stata un’esplosione che ha provocato tre morti.
Uno è un artigiano settantenne, poi trovato carbonizzato. Gli altri sono due pompieri. Altri due colleghi sono rimasti feriti in modo grave nello scoppio ma non sarebbero in pericolo di vita. Un quinto vigile è rimasto miracolosamente illeso. La deflagrazione sarebbe avvenuta mentre la squadra (munita di un esplosimetro: lo strumento che serve per verificare la presenza di gas) stava avvicinandosi verso la casa. La Procura ha aperto un’inchiesta. Al momento non ci sono reati ipotizzati, perché, come spiega il procuratore Carmelo Zuccaro, «non escludiamo alcuna ipotesi se prima non avremo un quadro completo dell’accaduto».
Per adesso ci sono solo le prime testimonianze raccolte dagli agenti della Squadra mobile e nemmeno è chiaro chi abbia dato l’allarme al 115. «Ho sentito un boato incredibile — ha detto ancora spaventato un negoziante che sta accanto alla ciclofficina esplosa — e ho pensato a una bomba, ho avuto una grande paura». «Ho pensato di morire — ha raccontato un giovane che lavora in un negozio in via Garibaldi —, lo spostamento d’aria è stato così forte che ho temuto che le mura mi crollassero addosso da un momento all’altro».
Quando i vigili sono arrivati davanti l’officina — pochi metri quadrati al piano terra, metà destinati alle riparazioni e metà riempiti con le bici in vendita — hanno trovato l’ingresso chiuso.
Nessuno ha aperto, forse perché il meccanico, Giuseppe Longo, che viveva nello stesso palazzo, aveva già perso i sensi a causa della fuoriuscita di gas proveniente, è l’ipotesi, da una bombola. Non è nemmeno escluso che l’uomo si fosse tolto la vita.
I due vigili — Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte — sono morti in ospedale per le fratture riportate. «Sono qui ad abbracciare i vigili del fuoco. Una dolorosa tragedia per la città» ha scritto in un post sul suo profilo Facebook il sindaco Enzo Bianco, che ha ricevuto in serata la telefonata di solidarietà del presidente del Consiglio Gentiloni.
Momenti di panico
I vicini della vittima: «Abbiamo sentito lo scoppio, pensavamo fosse una bomba»