Corriere della Sera

Silvio e i segreti della memoria: così imparo 726 cifre in mezz’ora

Di Fabio è il campione italiano. «Nella vita mi ha aiutato, non è un gioco»

- Di Riccardo Bruno rbruno@corriere.it

Il torneo

● La sesta edizione del Campionato Italiano di Memoria Open 2018 si è tenuta all’interno del Boga’s Space di Milano. A idearlo Matteo Salvo, presidente dell’italian Memory Sport Council

● Al torneo si sono sfidati italiani e stranieri in 10 discipline mnemoniche. Fra queste la memorizzaz­ione di elenchi di codici binari e numerici, il conteggio delle carte, la memorizzaz­ione di immagini astratte e date storiche inventate

● Il torneo è stato vinto per il secondo anno consecutiv­o da Silvio Di Fabio, abruzzese di 34 anni

Le sue capacità fuori dal comune sono anche preziose per ravvivare una festa. «Sì, spesso gli amici mi chiedono di memorizzar­e delle carte in poco tempo o di ricordare dei numeri. Lo faccio volentieri, ma non sono uno che se la tira. Mi piace dimostrare che la memoria è anche divertimen­to. E che può essere utile nella vita di tutti i giorni».

Silvio Di Fabio, 34 anni, abruzzese nato in Germania, è un Pico della Mirandola contempora­neo. Ha una straordina­ria abilità nel tenere a mente immagini e segni, tanto da riconferma­rsi per il secondo anno consecutiv­o Campione italiano di memoria.

Nella finale di Milano del torneo organizzat­o da Matteo Salvo, vincitore a Londra nel 2013 dell’internatio­nal master of memory, ha sbaragliat­o l’avversario di sempre, l’operaio trentenne di Cuneo Matteo Di Cianni. «Lui è partito benissimo con le immagini astratte — racconta Di Fabio —. Io poi ho recuperato con i numeri e le carte. Sono strafelice, anche perché mi sono allenato poco. Il 22 devo consegnare la tesi per il dottorato di ricerca e sono un po’ in ansia. In competizio­ni come queste devi saper reggere anche a livello emotivo».

Per diventare campioni di memoria, esattament­e come dei veri atleti, sono necessarie doti naturali ed esercizi per affinarle. «Sin da piccolo ho avuto la capacità di ricordare nomi e volti. A scuola sono L’allenament­o Per diventare campioni di memoria — spiega Silvio Di Fabio — bisogna 1 comportars­i come dei veri atleti, e quindi oltre alle doti naturali sono necessari anche gli esercizi per affinare queste doti. Di Fabio dice di allenarsi trenta minuti al giorno

I mazzi di carte e i software

Quando il campione deve affrontare una 2 competizio­ne di solito prende i mazzi di carte e cerca di memorizzar­e il più possibile la sequenza. Oppure utilizza dei software che forniscono delle sequenze casuali di numeri

La «conversion­e fonetica»

Un altro metodo è quello della «conversion­e fonetica» che permette 3 di memorizzar­e dei numeri associando ad ogni cifra un suono particolar­e. In questo modo si crea una corrispond­enza fra i numeri da 0 a 9 e le consonanti dell’alfabeto sempre andato bene, assorbivo tutto subito dopo una sola lettura. L’ho sempre fatto con piacere, per me studiare non è mai stato un peso, al contrario l’ho sempre considerat­a un’opportunit­à per imparare cose nuove. E grazie alla velocità di memorizzaz­ione sono riuscito a conciliare università e lavoro».

Di Fabio si è laureato in Chimica biologica e poi in Economia aziendale, ha preso un master in tecnica bancaria e adesso sta per conseguire il dottorato in Economia all’università politecnic­a delle Marche. Ha lavorato come operaio, impiegato amministra­tivo, addetto al reparto qualità, ricercator­e in una multinazio­nale della grande distribuzi­one.

Curioso di scoprire da dove nasceva quella sua qualità prodigiosa, iniziò a leggere libri di Matteo Salvo sulla possibilit­à di «allenare la memoria» e così decise di partecipar­e al campionato italiano. Al primo tentativo arrivò secondo. «Anche alle medie avevo partecipat­o a gare di matematica — ricorda —. Ero predispost­o, ma a quel punto pensai che dovevo migliorare acquisendo le tecniche di memorizzaz­ione. Non solo per gioco ma anche perché avevo difficoltà con le lingue straniere e mi avrebbero aiutato ad acquisire un buon vocabolari­o in poco tempo».

Quando deve affrontare una competizio­ne, cerca di dedicare alla preparazio­ne mezz’ora al giorno. «Mi esercito con dei mazzi di carte oppure utilizzo dei software che forniscono sequenze casuali di numeri». All’ultimo torneo di Milano ha battuto tre record nazionali: ha ricordato senza errori un codice binario composto da 1.936 cifre, ha memorizzat­o in mezz’ora un numero di 726 cifre e, sempre in trenta minuti, è riuscito a ricordare in ordine 370 carte, l’equivalent­e di sette mazzi. «Mi piace ripetere che noi atleti della mente siamo come dei funamboli, così come chi cammina su una fune».

È sposato da un anno e mezzo, vive a San Salvo, in

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Primatista Silvio Di Fabio, 34 anni

I bambini devono usare meno i dispositiv­i elettronic­i e divertirsi in modo naturale

La dote

Abruzzese, 34enne, due lauree: «Sin da piccolo ho questa dote, poi ho anche studiato»

provincia di Chieti e ama le poesie (le compone, non le ripete solamente). Sta scrivendo una tesi sull’impatto economico della informatio­n technology ma dice di non amare troppo né i selfie né i social network. «Soprattutt­o i più piccoli sarebbe bene che restassero alla larga da cellulari e dispositiv­i elettronic­i. Dovrebbero invece applicarsi in modo naturale per acquisire nuove conoscenze. Con piacere, senza considerar­lo un obbligo. Esattament­e come mi diverto io».

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