Scommessa Ryanair sul rilancio Laudamotion La low cost avrà il 75%
Per ora si tratta di una quota del 24,9% ma Ryanair intende salire fino al 75% di Laudamotion, la compagnia aerea fondata da Niki Lauda, l’ex campione di Formula Uno che nel ‘79 fondò Lauda Air per poi venderla e ricomprarla dopo il collasso di Air Berlin che ne deteneva la flotta.
L’accordo vincolante prevede l’ingresso della low cost irlandese nella compagnia Laudamotion con un iniziale quota del 24,9%, destinata a salire fino al 75%. Il costo di questo investimento per il 75% di Laudamotion, è soggetto all’approvazione dell’ue e — si legge in una nota della low cost — sarà inferiore a 50 milioni, anche se Ryanair fornirà ulteriori 50 milioni per il primo anno di avvio e costi operativi. Con cento milioni di euro quindi Michael O’leary, l’amministratore delegato di Ryanair, mette un piede nella compagnia austriaca che inizierà a volare dalla Germania da questa settimana per poi coprire anche la Svizzera e l’austria. «Con l’accesso alla flotta e alle risorse finanziarie di Ryanair, Laudamotion ora crescerà più rapidamente, dovendo competere in un mercato che è dominato dalle alte tariffe di Lufthansa con le sue controllate Swiss e Austrian», ha fatto sapere O’leary lanciando il guanto di sfida al vettore che a fine 2017 ha rilevato Air Berlin.
«Sono sempre stato a favore della concorrenza e contro i monopoli. Per questo sono elettrizzato per il fatto che in partnership con Ryanair, Laudamotion sarà in grado di imporsi come un forte competitor e crescere velocemente e in modo sostenibile», ha aggiunto Niki Lauda.
L’acquisizione significa per Ryanair una sola cosa: l’espansione nel mercato tedesco. In Germania infatti, a causa di politiche protezionistiche, il traffico low cost è rimasto fermo a una quota del 10-20% contro una media del 50% in Europa. Ma dopo il fallimento di Air Berlin, i vettori low cost si stanno giocando le loro carte: Easyjet ha acquisito parte delle operazioni dell’aviolinea tedesca in fallimento nell’aeroporto Tegel di Berlino. Ora l’operazione Ryanair-laudamotion con l’obiettivo di raggiungere la redditività entro il terzo anno di attività.
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