Gasparri: Palazzo Chigi, la partita è lunga
«Salvini cerca l’asse con il Movimento? Ora c’è lui alla guida, non ci farà sbattere»
«Da parte del centrodestra c’è una presa d’atto della volontà democratica. È ovvio quindi che si delinei un percorso condiviso e che la presidenza della Camera debba andare ai Cinque Stelle…».
E l’ipotesi che il centrodestra, Forza Italia compreso, coi M5S faccia il governo?
«La vedo difficile. Non solo da parte nostra. Anche da parte loro».
Difficile o impossibile?
«Le rispondo come se avessi davanti a me un questionario a risposte multiple».
Prego.
«Ha presente i questionari, no? Quelli in cui sono indicate possibili risposte che contengono diverse gradazioni di tono? Tipo “sicuro” e via dicendo fino a “impossibile”? Io metterei la croce su “altamente improbabile”».
Maurizio Gasparri risponde al telefono prima di cena. Il comunicato congiunto dei leader del centrodestra è stato analizzato persino nelle virgole.
Senatore, sembrate di nuovo compatti.
«C’è di nuovo un clima di grande unità tra di noi. Il centrodestra non è soltanto una coalizione. È un orizzonte di destino».
Voi forzisti siete usciti dalla possibile tenaglia Salvinidi Maio?
«Mi scusi, ma se Salvini coltiva il sogno di diventare il leader del centrodestra, che interesse avrebbe a distruggere il centrodestra stesso? Come uno che sogna di guidare una macchina e finalmente ne ha la possibilità. Secondo lei, la va a distruggere alla prima curva?».
Ora sembrate tranquilli, voi di Forza Italia.
«Tenga d’occhio la chiusura dell’accordo su Fedriga in Friuli-venezia Giulia. Dietro, implicitamente, c’è l’ok della Lega sul fatto che la presidenza del Senato debba andare a FI».
Il nome?
«Il nome che preferiamo tutti è Paolo Romani».
E il veto del M5S per quella sua vecchia condanna?
«Quella è una roba di poco conto. Si spera che questo veto cada».
S’è scritto anche di altri nomi. Come quello di Anna Maria Bernini o il suo…
«Io vedo che sono candidato un po’ a tutto, dalla Regione Lazio in giù, e mi fa piacere (ride, ndr). Bernini ha anche un ottimo profilo, è molto apprezzata. Ma il nome che preferiamo, ripeto, è Romani».
E se non ci fosse un accordo complessivo con le altre forze politiche?
«Noi puntiamo a che ci sia. D’altronde, come si è visto anche in precedenti esperienze, le forze politiche hanno l’obbligo di mettersi attorno a un tavolo per far partire la legislatura. Detto questo, com’è noto, il Senato ha un regolamento diverso. Per cui già se la terza votazione andasse a vuoto, ci sarebbe un ballottaggio tra i candidati che hanno avuto più voti nello scrutinio precedente. E avremmo in teoria i numeri per votare un presidente del centrodestra».
E per il governo?
«Lì inizia una partita che può durare a lungo».
Mesi?
«Mesi magari no. Settimane senz’altro».
Ma se è «altamente improbabile» un accordo tra centrodestra e M5S, quale altra maggioranza può esserci all’orizzonte?
«Si fidi di me, se si votasse a scrutinio segreto un governo nascerebbe in cinque minuti. Nessuno vuole andare a casa».
Peccato che la fiducia sia palese.
«Ci sono delle possibilità che un governo che parta dal centrodestra possa trovare i consensi. E non si tratta mica di fare compravendite, eh? Si ricorda quanti eletti grillini mollarono sul nascere il M5S subito dopo il voto del 2013? Aspettiamo, la partita è lunga».
Maggioranze possibili «Governo in 5 minuti se il voto fosse segreto Nessun nuovo eletto vuole andare a casa...»