Zucca, caso in Cassazione e Csm Gabrielli: «Accuse infamanti»
Bufera per le parole del pm. La replica: io condivido i valori della polizia
La risposta più dura alle parole del sostituto procuratore generale di Genova, Enrico Zucca, arriva dal capo della Polizia, Franco Gabrielli. Accuse «infamanti» e «oltraggiose», le definisce, «arditi parallelismi che qualificano soltanto chi li pronuncia». Gabrielli, parlando da Agrigento durante un’iniziativa in ricordo di Beppe Montana, il poliziotto ucciso dalla mafia nel 1985, chiede «rispetto», «in nome di chi ha dato il sangue, di chi ha dato la vita». Aggiungendo: «Noi facciamo i conti con la nostra storia ogni giorno, noi sappiamo riconoscere i nostri errori. Noi, al contrario di altri, sappiamo pesare i comportamenti».
A un convegno su Giulio Regeni, Zucca aveva espresso martedì i suoi dubbi sulla credibilità delle istituzioni italiane nel chiedere al Cairo la verità sull’omicidio del ricercatore friulano: «I nostri torturatori sono al vertice della polizia, come possiamo chiedere all’egitto di consegnarci i loro torturatori?». Il riferimento è ai funzionari di polizia condannati in via definitiva nel processo per il G8 di Genova (dove Zucca ha sostenuto la pubblica accusa) e reintegrati nel corpo anche con ruoli di spicco. «Con Gabrielli spero di poter chiarire più avanti — spiega ora il pg — perché è chiaro che non mi riferissi all’intero corpo di polizia, con la quale lavoro ogni giorno e condivido gli stessi valori a difesa dello Stato. Ma l’italia è stata condannata per non aver estromesso dalle sue forze dell’ordine quei soggetti. E questo è un obbligo delle convenzioni internazionali, non una scelta politica».
Sulle esternazioni del pm si è già mosso il ministero della Giustizia attraverso il suo ispettorato, che acquisirà video e atti del convegno. Possibile l’apertura di un’azione disciplinare. Anche la procura generale della Cassazione ha avviato accertamenti, in una indagine che farebbe il paio con quella del 2015 su affermazioni simili. Allora la posizione di Zucca fu archiviata. Ieri il presidente della prima commissione Antonio Leone ha chiesto l’apertura di una pratica per valutare se vi siano «profili di incompatibilità», cioè se Zucca vada trasferito d’ufficio. Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini ritiene «doveroso che il Consiglio se ne occupi, trattandosi di affermazioni inaccettabili», ed esprime «stima e fiducia ai vertici della polizia».
Sulla vicenda interviene Raffaele Cantone, presidente dell’anac: «Un magistrato deve evitare commenti così forti, ma si deve capire il contesto. Comunque evidenzia un problema reale, non sta inventando niente. Anche se paragonare il G8 a Regeni mi sembra un’esagerazione». E mentre il segretario nazionale della associazione funzionari di polizia, Enzo Marco Letizia, teme che questo «accostamento offensivo alimenti la virulenza contro i poliziotti», a Zucca arriva la solidarietà di Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio: «A lui va la nostra stima e gratitudine per l’intervento preciso ed equilibrato». Secondo Magistratura democratica infine «partecipare al dibattito pubblico è diritto di ogni magistrato».