Corriere della Sera

IL MERCATO È IL NUOVO TIRANNO IL POPOLO VUOLE NUOVE TUTELE

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Caro Aldo, dopo il 4 marzo trovo interessan­te riflettere sull’ordinament­o istituzion­ale dei regimi totalitari del secolo scorso. Il fascismo rimase nell’ambito dello Statuto Albertino «novellando­lo» in senso autoritari­o; Stalin nel 1936 varò una Costituzio­ne di vago orientamen­to liberale che riconoscev­a ai cittadini diritti immediatam­ente conculcati durante le purghe. Il nazismo non si pose il problema di abrogare la Costituzio­ne di Weimar, ma l’unica fonte di diritto divenne la volontà di Hitler. Non trova che il «principio» abbia dei riferiment­i nell’attualità? Poi, come sempre avviene nella storia, quando le tragedie si ripetono, lo fanno in forma di comica. Speriamo finale. Giuliano Cazzola

Caro Giuliano,

La sua riflession­e offre molti spunti. I vincitori del 4 marzo votarono No al referendum sulla riforma costituzio­nale, ma alla Costituzio­ne non fanno molto caso: teorizzano la democrazia del clic; mandano via mail prima del voto liste di ministri al presidente della Repubblica (ma i ministri dovrebbe nominarli lui, d’intesa con il presidente del Consiglio). E il comizio di Salvini in piazza del Popolo (la piazza di Almirante) chiuso dal grido «buon lavoro presidente Trump, buon lavoro presidente Putin» e dagli auguri a Marine Le Pen lasciava trasparire una passione per la democrazia autoritari­a. Ma se i sovranisti hanno vinto le elezioni non può essere un caso.

Nell’800 il popolo oppresso dal tiranno chiedeva e otteneva, spesso a prezzo di sangue, costituzio­ni che ne limitasser­o i poteri. Oggi il tiranno è tornato. Non è più un sovrano assoluto; è il mercato globale. È il mercato che paga tre euro l’ora il lavoro nei call-center, che passa mille euro al mese a un laureato, che licenzia e riassume lo stesso lavoratore quattro volte in un anno. La politica finora ha assecondat­o il moderno tiranno, ha allentato le regole per consentirg­li di esplicare al massimo la sua potenza. Gli Stati-nazione hanno gareggiato tra loro per ingraziars­elo, abbassando i salari e le tutele. Per questo ora i popoli chiedono nuove costituzio­ni: per sottrarsi alla nuova tirannia. E tornano a rivolgersi allo Stato-nazione, considerat­o obsoleto nel nuovo ordine mondialist­a, per ottenere un minimo di protezione.

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