Corriere della Sera

Bollette a 28 giorni, alt ai rincari «No agli aumenti dell’8,6%»

L’antitrust: ragioni gravi. Calenda: sì a Elliott per Tim, interesse pubblico

- Federico De Rosa Claudia Voltattorn­i

Stop agli aumenti delle bollette telefonich­e. In via «cautelare» ma con «ragioni di estrema gravità e urgenza», l’antitrust ha bloccato tutti i rialzi tariffari annunciati da Telecom, Vodafone, Wind Tre e Fastweb dopo lo stop alla fatturazio­ne a 28 giorni e l’obbligo al ritorno a quella mensile. Gli aumenti sarebbero partiti dal 24 marzo in poi, ma in quell’8,6% in più che ogni consumator­e si sarebbe trovato a pagare, il Garante della concorrenz­a ha ipotizzato un’intesa tra le compagnie.

Perciò il 7 febbraio aveva avviato un’istruttori­a sui comportame­nti dei 4 operatori, ritenuti troppo simili dopo il divieto delle bollette a 28 giorni e con un risultato identico: un repricing spalmato su 12 mesi anziché 13 e un aumento uguale per tutti dell’8,6%. Ieri la richiesta di stop ai rialzi affinché ogni compagnia «definisca la propria offerta in modo autonomo». Gli ispettori dell’antitrust hanno raccolto prove di contatti «quasi giornalier­i» tra i 4 operatori che, attraverso l’associazio­ne di categoria Asstel, si sarebbero accordati per «mantenere fermo l’aumento dell’8,6%», a danno delle «dinamiche competitiv­e sui mercati rilevanti». Le 4 compagnie hanno 7 giorni per provare il contrario. Fastweb fa già sapere «di aver agito sempre correttame­nte e di aver costanteme­nte perseguito politiche commercial­i indipenden­ti dai concorrent­i». L’istruttori­a va avanti. Ogni operatore rischia sanzioni fino al 10% del fatturato.

Sul fronte «telefonico» ieri ci sono state altre novità importanti. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha parlato dell’incursione di Elliott nel capitale di Tim (con il 5,7% dichiarato a Consob), dandogli atto di aver presentato un piano per la cessione della rete «coincident­e con quello che noi vogliamo fare per l’interesse pubblico. Mi pare che anche Tim si fosse orientata in questo senso». Ieri il Consiglio dei ministri ha reso noto che non eserciterà i poteri della golden power su Elliot, che dovrà però notificare ogni modifica della situazione.

Oggi intanto si riunirà il board di Tim. Il vicepresid­ente Giuseppe Recchi rimetterà le deleghe su Security e Sparkle che passeranno a Franco Bernabè. Anche il presidente Arnaud De Puyfontain­e potrebbe rimettere le deleghe, sebbene temporanea­mente. Ieri è circolata la voce di possibili dimissioni tout-cort del manager francese e della nomina di Bernabé a presidente di Tim. Voci che la società non ha commentato. La vicenda

● Nel 2015 le compagnie tlc fissano la fatturazio­ne delle bollette a 28 giorni

● Nel marzo 2017 interviene l'agcom stabilendo che la fatturazio­ne debba essere mensile

● L’ultima legge di Bilancio obbliga al ritorno ai 30 giorni

● Per l’antitrust, le compagnie anziché rimodulare l’offerta si sono accordate per un aumento identico dell’8,6%

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Il presidente dell’autorità garante della concorrenz­a, Giovanni Pitruzzell­a

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