Generali per il clima Lancia il pallone hi-tech che misura lo smog
PARIGI Per gonfiarlo, allestirlo e provarlo è stata necessaria una giornata con il lavoro di 30 volontari e tecnici. E ora il nuovo “Ballon Generali” è pronto per svolgere i suoi compiti. Primo fra tutti: monitorare a 300 metri di altezza l’inquinamento a Parigi. Di notte si colorerà interamente in cielo, con i suoi 23 metri di diametro, indicando la qualità dell’aria nella metropoli. Sarà verde? Tutto bene. Giallo? aria mediocre. Rosso: cattiva o pessima.
La compagnia di Trieste, in collaborazione con il Comune di Parigi, il Centro nazionale di ricerca scientifica, la società di controllo dell’aria Airparif e Aérophile, costruttore-gestore del ballon, ha “lanciato” ieri dal parco Citroen il nuovo aerostato. Che potrà misurare ozono e polveri sottili. Queste ultime con una doppia tecnica. Un laser controllerà costantemente quelle vicine al ballon, mentre la tecnologia Lidar, basata su laser e fasci di luce led, consentirà di ottenere 25 volte all’anno una cartografia in 3D delle polveri sottili nell’arco di 10 chilometri.
«Il progetto, che rientra nel nostro più ampio focus di prevenzione e attenzione al climate change», spiega Jean-laurent Granier, presidente di Generali France, «viene da noi finanziato con 4 milioni in cinque anni. Insieme al Comune di Parigi abbiamo preso l’impegno con il Comitato per le Olimpiadi 2024 di monitorare e migliorare la situazione dello smog in vista dell’appuntamento. Il “lavoro” svolto dalla versione precedente del ballon, che non disponeva delle tecnologia Lidar, ha portato le autorità francesi a imporre uno stop alle auto più inquinanti. La nuova versione potrà rendere più informati e consapevoli i cittadini della qualità dell’aria e suggerire varie tipologie d’azione per ridurre lo smog. Jerome Giacomoni, presidente di Aérophile, spiega che su 100 palloni (in 40 Paesi) da loro costruiti quello di Parigi «è l’unico al mondo a essere un osservatorio sull’inquinamento». Il ballon, che sarà anche un’attrazione turistica, portando persone a 150 metri dal suolo, «è un nostro contributo alla ricerca», sottolinea Granier, «e alla cittadinanza».
Generali finanzierà il progetto con 4 milioni L’aerostato permette anche di fare ricerca