Tante cover e un pugno di canzoni originali ma il rock dei Maneskin accende l’entusiasmo
MILANO Non hanno ancora tre canzoni, il loro nuovo singolo uscirà domani, e già riempiono i locali. E lo fanno con una musica, il rock, cui i loro coetanei sembrano aver girato le spalle. Misteri della nuova popolarità che si muove fra talent e social. Dopo l’avventura di X Factor, i Maneskin pubblicano Morirò da re, brano dal sapore Red Hot, e scelgono il concerto alla Santeria di Milano (triplo sold out, 1800 biglietti) per farlo debuttare dal vivo. «Il testo parla di redenzione: dal male, come la nostra scelta di mollare tutto per la musica, può nascere il bene. Bisogna credere in se stessi, senza farsi spaventare dal mondo esterno. Magari questo nostro atteggiamento è visto come arroganza, ma il messaggio è siate sicuri di voi stessi», spiega il front man Damiano David. Quello che con una pole dance in tacchi a spillo e petto nudo a favore di telecamere ha acceso le fantasie di teen, studentesse e mamme. Il momento si ripete nei bis del concerto, su Kiss This. Temperatura (e decibel delle fan) in crescita. Anche nel video in arrivo Damiano gioca con rossetto e ambiguità. «Mi trucco anche nella vita di tutti i giorni. Un po’ peggio di così perché lo faccio da solo», dice. Un’ora e venti di show: tanta l’energia, quella dei 17-18 anni, e l’attitudine rock. Altrettante le imprecisioni e il bisogno di crescere. In scaletta cover dagli Stones a Michael Jackson e le loro tre canzoni. Rischiano grosso, non sono la band del liceo. Sarà diverso in autunno, quando uscirà l’album. «Faremo club più grandi e le cover saranno di meno . Stiamo scrivendo pezzi nuovi, sia in italiano che in inglese». Il giudizio vero allora. (A. Laf.)