Arlecchino realista alla ricerca del nuovo
Carlo Goldoni ne Il teatro comico ha superato la commedia dell’arte scrivendo sul palcoscenico, attraverso la messinscena de Il Padre rivale del figlio, la sua rivoluzionaria novità che portava il teatro verso il realismo, lo spessore dei personaggi e la critica sociale.
Roberto Latini, drammaturgo, regista e interprete, portando in scena la commedia al Piccolo sembra voler dire che il passato è esplorazione del presente, con uno sguardo al futuro, avendo saldamente in mano la valigia del passato. Passato che, come per Goldoni, va superato per arrivare a nuove espressività. Gli attori, bravi e generosi da Elena Bucci a Marco Sgrosso, dapprima sono in bilico su una piattaforma-zattera, un equilibrio instabile che racconta il loro spaesamento, le certezze ormai distrutte dall’avvento del nuovo teatro.
È uno spettacolo crepuscolare, aspro, nel quale Latini procede per accumuli di materiali e citazioni, per contrapposizioni, tradimenti, atti d’amore, per Kantor, De Berardinis, Strehler. Un assembrare eccessivo che spesso risulta troppo forzato. E il gigantesco Arlecchino strehleriano verrà smembrato per fare vivere la ricerca del nuovo in un arsenale di apparizioni tra luci, fumi, motociclette.