«Mi accusano di favoritismi» In Puglia lascia un assessore pd
La giunta di Michele Emiliano perde un altro assessore: il sesto in meno di tre anni; il quarto a lasciare per ragioni di imbarazzo politico. Michele Mazzarano, 44 anni, tarantino, aveva assunto l’incarico di assessore allo Sviluppo otto mesi fa. Si è dimesso ieri dopo un servizio di Striscia la notizia. Il padre di due ragazzi (irriconoscibile nel filmato) racconta di aver stretto un patto con Mazzarano: l’uso di un locale per la campagna elettorale del 2015 in cambio di un posto di lavoro per i figli. Uno, si saprà dopo, è stato assunto a tempo determinato (con società interinale) in un’azienda che lavora per Ilva. L’altro no. Per questo l’uomo insiste, non ottiene quel che vuole, allora pretende 15 mila euro per
l’uso del locale. Nel servizio si sente una registrazione in cui l’ex assessore dice: «Te lo sistemo, dammi tempo, l’altro l’ho sistemato, o no?». E poi: «All’ilva dove sta lui, due ne ho fatti entrare». E ancora: «Quando io e te non ci conoscevamo, io ne ho messe 8 di persone». Mazzarano ha presentato un esposto-querela alla procura di Taranto. Sostiene di essere vittima di un’estorsione e parla di «attacco politico» contro la giunta Emiliano. «Non pare possibile che quel signore abbia fatto tutto da solo». «In un primo momento — questa la sua versione — sono stato ad ascoltare quell’uomo, mi ha parlato di problemi di salute. Poi sono arrivate le richieste, anche di soldi». La Digos ha acquisito il filmato. Per un’altra vicenda (era il 2008) Mazzarano fu rinviato a giudizio per millantato credito e finanziamento illecito per un contributo al Pd per allestire un concerto (tutto prescritto). Prima di lui si erano dimessi altri due pd: Gianni Giannini e Filippo Caracciolo, coinvolti in due diverse inchieste. Ad avvio di legislatura era toccato a Gianni Liviano (Lista Emiliano): il vincitore di un bando era suo amico, ma aveva taciuto la circostanza. Nessuna inchiesta, questa volta.