L’uso senza limiti dei nostri profili
Il braccialetto elettronico di Amazon ci ha fatto indignare. Col caso di Cambridge Analytica scopriamo all’improvviso che, non solo la nostra psicologia di consumatori ma anche le nostre idee politiche, le intenzioni di voto, possono essere manipolate. Brusco risveglio, affannosa ricerca del colpevole, facilmente trovato in Mark Zuckerberg: dopo gli sconfinati vantaggi, per lui arriva il momento dei guai derivanti dalla conquista di un semimonopolio. Delle responsabilità del capo di Facebook e della credibilità del suo mea culpa leggerete altrove. Il nuovo caso ci fa, intanto, riflettere sulla natura di ciò che accade: ogni tecnologia digitale è anche, inevitabilmente, una tecnologia di sorveglianza. I servizi offerti sono fantastici, spesso irrinunciabili, ma, ad esempio, il navigatore si porta dietro la geolocalizzazione. Gli acquisti con moneta elettronica ci liberano dal possesso e trasporto di quella fisica, ma consentono di ricostruire il nostro profilo di consumatori. I dialoghi sui social, poi, vengono usati per analizzare il nostro profilo psicologico: serve a influenzare scelte commerciali e politiche. Scandalizzati a scoppio ritardato: le potenzialità delle nuove tecnologie digitali sono note da tempo. È ora di alzare lo sguardo: andando avanti nell’assenza di regole, la tappa successiva è la profilazione del nostro stato di salute: ci sono già società come Mindstrong, Sharecare e Caremore che studiano il rapporto di ognuno con telefonini e altri strumenti elettronici per capire come stiamo. Ci lavora anche Facebook e il suo uso dell’intelligenza artificiale per individuare possibili tendenze suicide è apprezzato da molti clinici. Mentre altri si chiedono quali conseguenze avrà, per gli interessati, una simile identificazione. Un marchio a vita? Chi avrà accesso a questi dati? Possibile non regolamentare nemmeno qui? La Cina va avanti: costruisce un sistema di rating dei cittadini sulla base dei dati disponibili su ogni comportamento sociale: dai semafori passati col rosso alle manifestazioni di protesta, al profitto scolastico. I virtuosi avranno accesso a una vita da privilegiati, gli altri saranno cittadini di serie B. Solo Cina? Una volta creato, questo sistema sarà esportabile. E magari piacerà anche da noi: consente di tenere il suddito in cattività senza ricorrere al gulag. Ottimo, se il senso critico, l’analisi e il confronto delle idee non sono più reputati essenziali.