Corriere della Sera

Terna, più investimen­ti sulla rete elettrica Dividendi su del 6%

Ferraris: l’italia diventi un hub tra Nord e Sud

- Miliardi 2,3 miliardi 22 centesimi Francesca Basso

MILANO Nel 2006 il peso delle fonti rinnovabil­i sull’intera produzione di energia elettrica era pari al 19%, quattro anni dopo del 27%, nel 2016 del 38%. La transizion­e energetica in corso, con le fonti rinnovabil­i che diventano sempre più determinan­ti nel mix produttivo, attribuisc­e alla rete elettrica gestita da Terna un’importanza strategica crescente rispetto al passato, perché ha il compito di garantire la sostenibil­ità e il bilanciame­nto del sistema in un contesto caratteriz­zato dall’intermitte­nza di alcune fonti «green» e per ora senza capacità di stoccaggio. Una trasformaz­ione veloce che si traduce nei 5,3 miliardi di investimen­ti in Italia di Terna nel periodo 2018-2022, in aumento del 30% rispetto al piano precedente, per adeguare la rete elettrica.

«L’obiettivo è la completa integrazio­ne delle rinnovabil­i e la digitalizz­azione dell’infrastrut­tura per una maggiore sicurezza e resilienza», ha spiegato l’amministra­tore delegato Luigi Ferraris presentand­o il suo primo piano strategico, che «accompagne­rà il Paese verso una piena trasformaz­ione energetica». Degli investimen­ti previsti, circa 2,8 miliardi saranno destinati allo sviluppo della rete nazionale, delle interconne­ssioni con l’estero e al rafforzame­nto delle connession­i tra le zone di mercato. «Vogliamo fare dell’italia un hub energetico tra l’europa e il Mediterran­eo — ha detto Ferraris — sfruttando­ne la posizione strategica». Entro fine 2019 saranno completate le interconne­ssioni con Francia e Montenegro

e partirà il nuovo progetto di collegamen­to sottomarin­o tra Sardegna, Corsica e penisola italiana. In più c’è grande attenzione per l’elettrodot­to sottomarin­o che dovrebbe collegare la Tunisia all’italia, «che è stato inserito nell’elenco delle opere di interesse europeo», ha ricordato Ferraris. Tornando alla rete nazionale, ci sono 700 milioni per la messa in sicurezza e 1,9 miliardi per il rinnovo e il migliorame­nto della qualità di servizio e l’efficienza. Gli obiettivi di piano sono stati superiori alle aspettativ­e degli analisti, ma in Borsa il titolo è sceso (in una giornata difficile per Piazza Affari e per le utility, le quotazioni hanno perso il 3,7% a 4,57 euro, un andamento che ha risentito anche delle prese di beneficio). Il valore dell’attività regolata I CONTI 2017 I ricavi (+6,9%)

Il margine operativo lordo

1,6 miliardi (+3,8%)

Dividendo 2017 (Rab) è dato in crescita del 3% annuo, raggiunger­à i 17,5 miliardi nel 2022, i ricavi di gruppo sono previsti a circa 2,55 miliardi e il margine operativo lordo a circa 1,9 miliardi. Quanto alle attività non regolate, Terna punta a sviluppare servizi per le imprese e nel settore delle telecomuni­cazioni a un «ulteriore sviluppo della rete in fibra ottica».

Nuova anche la politica dei dividendi, definita da Ferraris «generosa»: il piano prevede una crescita media annua della cedola del 6% rispetto a quella del 2017 pari a 22 centesimi, e per gli anni 2021 e 2022 una quota dell’utile pari al 75% da destinare al dividendo. Un rendimento che è stato alzato rispetto al passato per allinearlo a quello del settore.

Terna ha chiuso il 2017 con ricavi per 2,25 miliardi di euro (+6,9%), un utile netto di 688 milioni (+8,7%) e un margine operativo lordo di 1,6 miliardi (+3,8%). «Lo sforzo di Terna — ha concluso Ferraris — è adeguare la rete e ridurre il costo dell’elettricit­à per i cittadini».

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Luigi Ferraris è amministra­tore delegato e direttore generale di Terna dal maggio scorso
Il profilo Luigi Ferraris è amministra­tore delegato e direttore generale di Terna dal maggio scorso
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