Siemens, parte da Milano il «lavoro mobile» per attrarre i giovani talenti
MILANO L’ufficio del «lavoro flessibile» ha pochi muri. Gli armadi sono (quasi) spariti. Le scrivanie sono condivise, anche se i lavoratori più conservatori tendono (ancora) a proteggerle gelosamente. Le stanze sono concepite per riunioni informali con gli schermi (e la connessione) per le videoconferenze. La sede che rappresenta plasticamente l’era dello smart working è nel quadrante nordest di Milano. È il nuovo centro direzionale di Siemens Italia. Quartiere Adriano, ad un paio di chilometri dal vecchio edificio alla Bicocca (di proprietà di Allianz) che la multinazionale tedesca ha appena lasciato. Un’area di proprietà di 86 mila metri quadri, riqualificata con un investimento complessivo da 40 milioni di euro. All’ingresso le «Ali» di Libeskind, una delle quattro sculture presenti ad Expo 2015. Due campi di calcio, un parco giochi per i dipendenti (e per i loro figli), due mense, un megaparcheggio, un centro conferenze, uno spazio di coworking per giovani freelance e startupper potenzialmente interessanti. Il restyling di un edificio pre-esistente e la costruzione della nuova sede di 15.500 metri quadri sono stati curati dallo studio di architettura di Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra. I lavori sono stati seguiti dall’impresa Percassi.
Racconta il presidente e amministratore delegato di Siemens Italia, Federico Golla, che l’obiettivo è quello di «creare un ambiente di lavoro che si addica e attragga i giovani talenti che sempre più spesso scelgono le aziende in base a criteri di flessibilità e all’adozione di modelli come il nostro». Il «lavoro mobile» costringe ad un ripensamento degli spazi. Contano sempre più smartphone, laptop, una connessione Internet efficace, le cuffie per comunicare ovunque, le borse-trolley per gli spostamenti tra casa ed ufficio (o dai clienti). Non serve neanche più l’asilo nido (che infatti non c’è), perché il bilanciamento lavoro-famiglia viene demandato ai dipendenti che possono operare da casa con i bimbi al seguito.