La Kostner vuole l’oro che può allungarle la carriera
Di Flavia Pennetta ce n’è una sola. Capace di salutare dalla cima della montagna, a 33 anni, con il mondo (Us Open 2015) in tasca. Anche di Carolina Kostner ce n’è una sola. Bella sul ghiaccio come nessun’altra, longeva quanto un’abete delle sue parti, rara più di una stella alpina. Lanciata alla strepitosa velocità di 31 anni e 43 giorni all’inseguimento della medaglia iridata, la seconda d’oro dopo Nizza 2012, la settima a 13 anni di distanza dalla prima (bronzo a Mosca 2005), Carolina considera il podio di Milano, più che il palcoscenico più appropriato per uscire di scena da grande attrice, un irresistibile stimolo per continuare. Giusto o sbagliato? Nessuno può sindacare le scelte di una campionessa che si è presa del tempo per pensare: quest’estate, quando dopo i galà e le vacanze sarà ora di pensare ai programmi nuovi (dettati dalle scadenze che le imporrà il circuito del ghiaccio), ci farà sapere. Se Flavia, super innamorata del suo Fabio Fognini, sentiva l’orologio biologico ticchettare, Carolina resta fedele a quel ghiaccio che mai l’ha tradita: quando si è rivelato troppo scivoloso, faceva semplicemente parte della natura delle cose. La 15enne Zagitova a un’incollatura (76 centesimi di punto), stasera nel libero che sarà un campo minato di salti (11, di cui 6 tripli), è la nemesi che il destino le ha apparecchiato senza considerare le mille vite di Carolina Kostner. A patto di non guastare, con l’ultima, la leggenda.