Corriere della Sera

La tavola democratic­a e i blogger da premio

Per mangiare bene bisogna essere ricchi? Il medico Franco Berrino spiega che l’alimentazi­one sana in realtà è accessibil­e Con lui il patron di Slow Food Carlo Petrini e lo chef Niko Romito

- di Capasso, Dal Monte, Fantigross­i Principato

M angiare bene non costa tanto, ma di certo costa tempo. «E quando diciamo che non ne abbiamo non è vero, è solo una questione di priorità: non abbiamo tempo per cucinare ma per guardare i cuochi che lo fanno in tv sì?». La prima regola che Franco Berrino, medico epidemiolo­go, ha lanciato dal palco della serata di apertura di Cibo a Regola d’arte, l’evento food del Corriere della Sera in corso all’unicredit Pavilion di Milano, è una chiamata alla consapevol­ezza. «Per nutrirci in modo sano e accessibil­e torniamo a comprare i cibi, non la loro trasformaz­ione: i legumi, i cereali integrali, le verdure. Da scegliere con cura e poi da cuocere, a casa. Prendendos­i tempo». Anche per masticare: la seconda regola è il valore della lentezza. «Si mangia troppo in fretta, ma provate a masticare un pezzo di pane cinque volte inspirando, e altre cinque espirando. Avrete iniziato a digerirlo in bocca, non vi si gonfierà la pancia. E ne avrete sentito il gusto». La terza regola è un invito a guardare oltre il proprio piatto: «A volte si sceglie di spendere il meno possibile per un cibo, ma quel costo, se il cibo è spazzatura, si ripagherà con gli interessi in termini di salute, inquinamen­to ambientale, impoverime­nto della biodiversi­tà». Eccola, la Relatori

Sopra Urbano Cairo, presidente e amministra­tore delegato di Rcs, il medico Franco Berrino e Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food schizofren­ia del sistema alimentare di oggi, messa in luce anche dal fondatore di Slow Food Carlo Petrini: «In un momento in cui si parla moltissimo di cibo 850 milioni di persone soffrono la fame e 1,7 miliardi, al contrario, di ipernutriz­ione. E la filiera è talmente squilibrat­a che un litro di latte viene pagato ai produttori 30 centesimi, mentre al supermerca­to si trova a 1,60 ed è finto, impoverito, senza nessun nutriente. Le nuove generazion­i di consumator­i vogliono sapere da dove viene quello che mangiano, vogliono conoscere i passaggi, capire se sono equi. Questo è il futuro».

E questo è anche il ruolo del cuoco moderno: fare chiarezza sui produttori e sugli ingredient­i e insegnare alle persone come cucinarli al meglio. Anche fuori dalla retorica nostalgica che esalta il «piatto della nonna»: «La cucina di una volta è troppo pesante per la vita di oggi — ha spiegato Niko Romito, chef tre stelle Michelin al ristorante Reale, a Castel di Sangro —. La missione degli chef è usare le nuove tecniche di cottura per preservare il gusto e le proprietà degli alimenti, portando la tradizione verso il futuro». Non solo nei ristoranti stellati: Romito ha avviato con due ospedali romani un progetto per portare ai malati, attraverso la ristorazio­ne collettiva, pasti bilanciati e buoni a prezzi inferiori rispetto a quelli normali grazie a una standardiz­zazione rigorosa della preparazio­ne delle ricette. Mangiare bene spendendo non poco, dunque, ma il giusto si può. E conviene, ha sottolinea­to Petrini, perché «come diceva Ippocrate già 2.500 anni fa quello che mangiamo è la prima medicina». E i let- tori, come ha spiegato la direttrice artistica della kermesse e food editor del Corriere Angela Frenda, «questo vogliono sapere, cosa mangiare per star bene». «Perciò — ha detto il direttore del Corriere Luciano Fontana — è importante che un giornale come il nostro si occupi di cibo, sulle pagine ma anche con eventi come questo. Perché il cibo fa parte delle nostre vite, è collegato alla salute delle persone, alle scelte politiche, all’economia». Il presidente di Rcs Mediagroup Urbano Cairo ha aggiunto che «un evento come Cibo a Regola d’arte, che tratta l’alimentazi­one in modo così trasversal­e e approfondi­to, fa riflettere: visto il successo (12 mila presenze nel 2017, ndr) lo triplichia­mo. Dopo Milano, anche Treviso e Napoli. Un mini giro d’italia».

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Il direttore del Corriere Luciano Fontana con Angela Frenda
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