Jean Paul Gaultier Il femminista «Una donna di potere genera sempre scandalo, perché il mondo maschilista la vuole graziosa e senza ruolo. Brigitte Macron? Un modello positivo di cougar»
L’intervista Lo stilista francese ripercorre la sua carriera spesso controcorrente. «Gigi Hadid è molto bella, ma io amo le ragazze differenti e lei non lo è. Madonna, un vero macho»
Dopo la bottiglietta a forma di corsetto è scoccata l’ora delle gambe: Jean Paul Gaultier nella sua carriera ha stupito non solo con la moda ma anche con i flaconi dei profumi. Classique, la fragranza racchiusa dentro a un bustier, ha fatto storia. Scandal, l’ultimo nato, al posto del tappo ha due gambe femminili che scalciano allegre in aria. «Una parte del corpo femminile che adoro — spiega al Corriere lo stilista —, capace di sedurre ma anche di liberare... con le gambe si scappa da quello che non piace». Gaultier, cosa è per lei scandaloso?
«Una donna che la notte si scatena nei locali di Pigalle e di giorno va all’eliseo, perché di lavoro fa il ministro. La protagonista dello spot vive così, eccessi di notte e rigore di giorno. È lo scandalo della bellezza unita all’intelligenza. Vi svelo un segreto: si può essere belli e avere un cervello perfettamente funzionante». Una scoperta che genera scandalo?
«La donna che gestisce il potere genera sempre scandalo. Nel mondo machista la femmina è graziosa e senza ruolo. Per fortuna oggi le donne non hanno bisogno di bruciare il reggiseno per dimostrare il contrario: le mie ragazze anzi si mettono il corsetto
sotto la giacca. È molto importante che le donne si ricordino che non sono più negli anni Settanta: ora siamo nell’era delle cougar, le donne che scelgono il toy boy».
La cougar diventa un modello positivo?
«Lo è. Scegliere uomini molto più giovani è un grande atto di femminismo. Personalmente ho sempre promosso la parità in questo senso: la prima volta che ho creato una collezione maschile ho pensato a un uomo oggetto. Anche un maschio ha il diritto di essere stupido e bello! Che poi è sempre meglio che essere stupido e brutto».
La moda promuove questa disparità?
«Assolutamente sì! Pensate a un blazer, quello da uomo ha sempre una tasca interna per poterci infilare il portafogli. Il modello femminile non lo prevede: come dire che una donna non può pagarsi da sola una cena al ristorante».
Quali sono le donne che le piacciono?
«Mia nonna e mia mamma erano stupende, amorevoli e guerriere. Poi adoro Carla Bruni, una donna intelligente ed educata, con una meravigliosa voce “rotta” italiana. Lei decide e ottiene, è irresistibile. Non aveva bisogno di denaro o fama, veniva da una famiglia importante: ma si è servita della sua bellezza per costruire qualcosa di proprio.