Corriere della Sera

Una commission­e speciale per esaminare i conti pubblici

Camera e Senato si apprestano a costituire gli organismi: in arrivo il Def del governo uscente

- Mario Sensini

Flat tax, reddito d’inseriment­o, «abolizione» o «superament­o» della legge Fornero sulle pensioni. I partiti usciti vincitori dalle elezioni affilano le armi in vista del Documento di economia e finanza, la prima tappa della manovra di finanza pubblica del 2019, che il governo uscente si appresta a presentare in Parlamento. Sia la Lega che il M5S vogliono caratteriz­zare subito le scelte di bilancio, ma in questa fase non potranno andare molto oltre la definizion­e di obiettivi politici.

Di manovra vera e propria, compresa quella correttiva sul 2018 se ce ne sarà bisogno, si comincerà a parlare solo dopo la formazione del governo e della sua maggioranz­a.

A esaminare il Def saranno quasi certamente le Commission­i speciali che Camera e Senato si apprestano a costituire per l’esame degli atti urgenti di governo, come già accaduto a inizio legislatur­a nel 2013. Ci sono già una settantina di vecchi provvedime­nti, tra decreti e decreti legislativ­i che attendono l’esame urgente del Parlamento, il Documento di economia e finanza arriverà subito dopo Pasqua.

Il governo uscente sta preparando un documento asciutto, limitato all’aggiorname­nto delle previsioni sull’economia, la finanza pubblica, la valutazion­e delle riforme già varate. E senza opzioni politiche per il futuro. Per il 2019 e il 2020 si indica un tendenzial­e di deficit molto basso, che dà però per scontato l’aumento dell’iva, che tutti i partiti hanno detto di voler evitare.

Non sarà facile perché il costo della sterilizza­zione è molto elevato, 12,5 miliardi nel 2019 e 19 dal 2020, e si sommerebbe agli altri progetti proposti dai partiti in campagna elettorale. Sul Def, per giunta, ciascun partito potrebbe andare per proprio conto: difficile immaginare una risoluzion­e «di maggioranz­a» tra Lega e M5S che riesca a tenere insieme i programmi di Salvini e Di Maio.

La Lega punta sulla Flat tax, ipotizzata inizialmen­te al 15%, mentre i 5 Stelle hanno un’altra idea di riforma fiscale e spingono sul reddito di cittadinan­za e gli investimen­ti pubblici. Entrambi criticano la riforma delle pensioni, ma se per la Lega l’abolizione della Fornero è una priorità, il M5S è più tiepido.

Il Def sarà poi ripreso in mano e riempito di contenuti, con l’indicazion­e delle varie misure di bilancio, dal nuovo esecutivo. Le cose, nel frattempo, non stanno andando male, ed il quadro dei conti non desta eccessive preoccupaz­ioni. Le misure di contrasto all’evasione Iva, in particolar­e, funzionano bene, con un maggior gettito annuo di 1,2 miliardi di euro.

I compiti

Ci sono già circa 70 vecchi provvedime­nti che attendono l’esame del Parlamento

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