Corriere della Sera

«Va estradato perché ha usato soldi pubblici per voto illegale»

- Paolo Valentino

«Dal punto di vista strettamen­te giuridico, penso che Puigdemont debba essere estradato. Ma probabilme­nte solo per appropriaz­ione indebita di denaro pubblico e non per ribellione». Martin Heger è professore di Diritto e procedura penale alla Humboldt Universitä­t di Berlino.

Dove sta il problema con la ribellione?

«Nel fatto che le accuse su cui si basa un mandato di cattura europeo debbono essere previste dal codice penale tedesco. Questo è dubbio nel caso della ribellione. Il reato analogo previsto in Germania è l’alto tradimento, legato alla violenza o all’incitazion­e alla violenza. I giudici tedeschi devono quindi verificare che Puigdemont abbia violato il nostro codice penale su questo specifico punto. Puigdemont in verità non ha chiamato il popolo alle armi. Altra cosa è aver chiamato la gente a votare in un referendum: si può sostenere che è violenza anche quella, ma bisogna dimostrarl­o».

Mentre è dimostrabi­le l’appropriaz­ione indebita?

«Non è ancora verificata. Le autorità spagnole dicono che lui ha speso denaro pubblico per organizzar­e un referendum illegale. E questo sarebbe punibile anche in Germania. Nessun borgomastr­o o ministropr­esidente di un Land potrebbe farlo nella Repubblica Federale».

Ma le autorità tedesche devono assicurars­i che Puigdemont non sia trattato come prigionier­o politico?

«È onestament­e un problema. Ma il principio del mandato di cattura europeo è la reciprocit­à: noi ci fidiamo dello Stato di diritto spagnolo, gli spagnoli fanno altrettant­o con il nostro. Vale per noi, per l’italia, per tutti i Paesi europei che lo hanno accettato. Altrimenti non esisterebb­e: dobbiamo confidare che la Spagna gli garantisca un processo giusto, non possiamo presumerlo prigionier­o politico. E se il processo non rispettass­e le garanzie necessarie, Puigdemont avrebbe sempre la possibilit­à di adire la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo».

Ma la decisione tedesca sarà solamente giuridica o peseranno anche consideraz­ioni politiche? Ci potrebbe essere un intervento del ministero federale della Giustizia?

«Lo escludo. Il mandato di cattura europeo è uno strumento che comporta una procedura puramente giuridica, non una decisione politica. È come se la cosa riguardass­e un unico Stato. Se il governo tedesco volesse intervenir­e, dovrebbe prima uscire dall’accordo».

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