«Va estradato perché ha usato soldi pubblici per voto illegale»
«Dal punto di vista strettamente giuridico, penso che Puigdemont debba essere estradato. Ma probabilmente solo per appropriazione indebita di denaro pubblico e non per ribellione». Martin Heger è professore di Diritto e procedura penale alla Humboldt Universität di Berlino.
Dove sta il problema con la ribellione?
«Nel fatto che le accuse su cui si basa un mandato di cattura europeo debbono essere previste dal codice penale tedesco. Questo è dubbio nel caso della ribellione. Il reato analogo previsto in Germania è l’alto tradimento, legato alla violenza o all’incitazione alla violenza. I giudici tedeschi devono quindi verificare che Puigdemont abbia violato il nostro codice penale su questo specifico punto. Puigdemont in verità non ha chiamato il popolo alle armi. Altra cosa è aver chiamato la gente a votare in un referendum: si può sostenere che è violenza anche quella, ma bisogna dimostrarlo».
Mentre è dimostrabile l’appropriazione indebita?
«Non è ancora verificata. Le autorità spagnole dicono che lui ha speso denaro pubblico per organizzare un referendum illegale. E questo sarebbe punibile anche in Germania. Nessun borgomastro o ministropresidente di un Land potrebbe farlo nella Repubblica Federale».
Ma le autorità tedesche devono assicurarsi che Puigdemont non sia trattato come prigioniero politico?
«È onestamente un problema. Ma il principio del mandato di cattura europeo è la reciprocità: noi ci fidiamo dello Stato di diritto spagnolo, gli spagnoli fanno altrettanto con il nostro. Vale per noi, per l’italia, per tutti i Paesi europei che lo hanno accettato. Altrimenti non esisterebbe: dobbiamo confidare che la Spagna gli garantisca un processo giusto, non possiamo presumerlo prigioniero politico. E se il processo non rispettasse le garanzie necessarie, Puigdemont avrebbe sempre la possibilità di adire la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo».
Ma la decisione tedesca sarà solamente giuridica o peseranno anche considerazioni politiche? Ci potrebbe essere un intervento del ministero federale della Giustizia?
«Lo escludo. Il mandato di cattura europeo è uno strumento che comporta una procedura puramente giuridica, non una decisione politica. È come se la cosa riguardasse un unico Stato. Se il governo tedesco volesse intervenire, dovrebbe prima uscire dall’accordo».