Corriere della Sera

«Un eterno fanciullo E nelle foto di gruppo era sempre in fondo»

Giletti: mi insegnò a stare in video con giacca e cravatta

- di Renato Franco

«Quando ho condotto Telethon per la prima volta lui era molto più famoso di me. Arrivò per fare la fotografia di rito con tutti i personaggi della trasmissio­ne, c’erano nani e ballerine, gente che sgomitava per essere in prima fila. Lui si mise in fondo, dietro a tutti. Io andai a prenderlo per dirgli di venire davanti, ma lui non volle. Questa è l’immagine più forte che conservo di Fabrizio».

Massimo Giletti ieri mattina è uscito in lacrime dall’ospedale Sant’andrea dove è morto Frizzi. «Entrare nella sala mortuaria è stato doloroso, c’erano quattro famiglie distrutte, unite dalla disperazio­ne. So che può sembrare retorico dirlo, ma la fama, il successo, non sono niente. Il dolore riporta tutti per terra».

Gli ultimi mesi sono stati i più duri.

«Ci sentivamo tutte le settimane, sapeva tutto della malattia, ma ha mantenuto il sorriso nonostante il tempo per lui avesse un valore diverso; è andato avanti a lavorare senza far pesare a nessuno il dolore profondo di sapere che la vita per lui era un arco molto più breve di quello che tutti noi potessimo immaginare. Ma Fabrizio riusciva a parlare d’altro, guardando tutti i colori della vita e non il nero che aveva nel cuore».

Quando lo incontrò per la prima volta?

«Era il 1994, conducevo Mattina in famiglia, il mio primo programma. Dopo una settimana lui passò per conoscermi, lui, il grande che va dal ragazzino, e già questo dice molto. Mi diede anche un consiglio: metti sempre la giacca e la cravatta che Michele (Guardì, l’ideatore del programma) ci tiene».

Il momento più buio quando l’allora dg Rai Celli disse di vergognars­i di alcuni programmi, tra i quali «Per tutta la vita», condotto proprio da Frizzi.

«Per lui fu il periodo più duro. Ricordo un pomeriggio su una panchina, di fronte al cavallo di Viale Mazzini. La Rai lo aveva messo ai margini e sapeva che il suo futuro era complicato, era molto amareggiat­o, lui che si sentiva un uomo Rai, lui che aveva rifiutato qualche anno prima i soldi di Berlusconi per non lasciare un’azienda a cui era legatissim­o».

Cosa le piaceva di più del suo stile di conduzione?

«Quel suo modo di essere un po’ fanciulles­co, di vivere ogni avventura come se fosse nuova, di saper mantenere rapporti sereni anche nelle bufere televisive, senza mai una parola fuori posto. Mi aveva insegnato a fare la tv in giacca e cravatta, io scherzando gli dicevo che ogni tanto lui la cravatta se la sarebbe dovuta togliere. Aveva una serenità infinita ed era rispettoso degli altri. La tv è proiezione di un’immagine, a volte vera a volte falsa, nel suo caso la proiezione di quell’immagine era la verità».

Frizzi era anche un «secchione».

«Si preparava tantissimo, ricordo una volta da giurati in un programma: era sempre il primo della classe, studiava, approfondi­va. Faceva voli pindarici con il suo eloquio per non essere troppo duro nei giudizi. Era profondame­nte buono, il massimo della cattiveria per lui era dare 6».

Il suo rimpianto

«Il suo rimpianto? Non aver detto no alla diretta di uno show quando morì Falcone»

E fuori dalla tv com’era?

«Ricordo la volta in cui ero giurato di Miss Italia. C’era anche Max Biaggi, un altro suo grande amico. Trovavamo sempre quell’oretta in albergo a Salsomaggi­ore per aiutarlo a stemperare la tensione, forse con noi due scapoli d’oro si sentiva più libero e approfitta­ndo della sua voce da doppiatore facevamo scherzi telefonici».

Aveva un solo rimpianto...

«Quando non ebbe la forza di dire no alla diretta di Scommettia­mo che...? nel giorno in cui uccisero Falcone. Ma lo fece per senso di responsabi­lità. Lui era così, c’era sempre».

 ??  ?? Provato Massimo Giletti, 56 anni, ieri all’uscita della camera mortuaria
Provato Massimo Giletti, 56 anni, ieri all’uscita della camera mortuaria
 ??  ?? Sereno Fabrizio Frizzi nel 2003 a Roma. Da sinistra, il conduttore ai tempi del debutto di «Tandem» con René Luden e Stefania Bettoja nel 1987; con Rita Dalla Chiesa, si sposarono nel 1992, il divorzio nel 2002
Sereno Fabrizio Frizzi nel 2003 a Roma. Da sinistra, il conduttore ai tempi del debutto di «Tandem» con René Luden e Stefania Bettoja nel 1987; con Rita Dalla Chiesa, si sposarono nel 1992, il divorzio nel 2002

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy