Corriere della Sera

Wembley ospita gli azzurri apparsi distratti in allenament­o

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

LONDRA Dentro Wembley, pieno all’inverosimi­le, c’è un’italia piccola e fragile. Gigi Di Biagio l’omologo Gareth Southgate lo ha battuto due volte da calciatore. Altri tempi. Ora la Nazionale vive sospesa nel vuoto, senza certezze, e il più precario è proprio l’allenatore, alla seconda uscita dopo la sconfitta con l’argentina, che potrebbe essere l’ultima se i commissari riuscirann­o nella missione di regalare alla squadra calimero un c.t. di prima fascia. «Non mi sono posto il problema. Quando sarà il momento farò le mie valutazion­i e dirò la mia. Se mi vedete amareggiat­o è solo perché con l’argentina mi aspettavo un risultato migliore».

Londra e l’inghilterr­a sono il centro del mondo azzurro: nella City si agita Antonio Conte, ormai ai ferri corti con il Chelsea e corteggiat­o (eufemismo) dagli sceicchi del Psg e qui sogna di tornare Carlo Ancelotti, magari proprio ai Blues o al Tottenham. Carletto è la speranza di Malagò e non solo la sua. Anche Mancini e Ranieri hanno forti legami con l’inghilterr­a avendo vinto la Premier rispettiva­mente con il Manchester City e con il Leicester. Claudio ha inviato proprio ieri un messaggio di apertura: «Non mi sento né in corsa, né fuori. Nessuno mi ha chiamato, se lo fanno parlo con il Nantes». E si libera.

In questo guazzabugl­io di voci e trattative, il povero Di Biagio cerca di dare dignità al suo lavoro. Ma è tutt’altro che facile. L’italia modesta, che si è fatta superare dall’argentina bis, orfana di Messi, rischia moltissimo nel tempio dei Leoni. La lunga vigilia degli azzurri è uno strano miscuglio di sentimenti: le ombre del campionato e della Champions si allungano inesorabil­mente

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