Corriere della Sera

Gli allenatori scelgono Allegri ma si spaccano sul nome del c.t.

- Carlos Passerini

 Allegri Per la Nazionale vedo un bellissimo futuro Faccio l’in bocca al lupo a tutti noi allenatori, un po’ meno a Sarri... Il duello durerà fino alla fine

Hanno ragione tutti, dal commissari­o federale Roberto Fabbricini quando dice che gli allenatori italiani sono «un’eccellenza che il mondo ci riconosce» fino a Davide Nicola il quale sostiene che «una Panchina d’oro sola non basta perché quelli bravi sono troppi», eppure il paradosso è lì da vedere, ingombrant­e come un campo di calcio: sono tanti e sono bravissimi, forse sono perfino i migliori al mondo come sostiene il loro frontman Renzo Ulivieri, eppure dalla nostra Waterloo sono passati 134 giorni e siamo ancora in cerca di un commissari­o tecnico. Quelli bravi troppo bravi per una Nazionale mediocre? Di certo, comunque vada a finire, l’impression­e di aver perso quattro mesi c’è. Ed è diffusa.

Sebbene il subcommiss­ario Costacurta abbia annunciato che «il 20 maggio si saprà», ieri a Coverciano la riflession­e sull’identikit del prossimo c.t. ha rubato la scena perfino al premiato di giornata, Max Allegri, forse anche perché era piuttosto scontato che dopo scudetto e finale di Champions la Panchina d’oro 2016/17 non potesse che andare a lui, 19 voti contro gli 11 di Gasperini — non è una sorpresa, su — e i soli 6 di Sarri. Quella d’argento è andata a Leonardo Semplici della Spal, quella di Lega Pro a Giovanni Stroppa del Foggia. Nato nel 1990/91 per volere dell’allora presidente del settore tecnico federale Massimo Moratti, trattasi di un premio ambitissim­o dagli allenatori visto che ad assegnarlo dietro votazione — più o meno segreta — è la corporazio­ne: non i giornalist­i né i dirigenti, ma gli allenatori stessi. La squadra.

«Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti noi allenatori, a Sarri un po’ meno» ha scherzato Allegri con la targa in mano prima di aggiungere che «vede per la Nazionale un bellissimo futuro», osservazio­ne che ha dato il via a una serie di candidatur­e a spot dalle quali sono emersi anche nomi imprevisti. Tipo Prandelli, che secondo Ulivieri «ha

Di Francesco Ho votato Gasperini, è stato il migliore. Allegri? Bravo a comunicare

 Fabbricini I tecnici italiani sono una eccellenza che il mondo riconosce

Preferenze

Per Ulivieri «Prandelli ha il profilo adatto», Spalletti vota Ancelotti, Zenga vuole Mancini

il profilo adatto perché più selezionat­ore che allenatore». Anche Spalletti ha il suo preferito, «vedo Ancelotti», che fra l’altro ieri ha incassato diversi endorsemen­t, fra cui quelli di Pecchia e Lopez. Di Francesco sostiene Di Biagio («senza grande esperienza ma bravo»), Conte invece ha ricevuto la fiducia pubblica di Carrera, suo ex collaborat­ore, oggi allo Spartak Mosca: «Serve fare rinnamorar­e l’italia». Mancini, oltre a essere il favorito secondo i bookmaker che ora pagano una sua nomina 2 volte contro le 3,5 di Conte e Ancelotti, ha invece nell’amico Zenga uno sponsor convinto: «È l’uomo giusto».

Chissà, il 20 maggio sapremo, poi finalmente si potrà cominciare a fare sul serio: perché in fondo, come ha detto Capello, qui il problema vero non è il c.t. ma chi gioca.

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