Corriere della Sera

Southgate, c.t. low cost Ma la Federazion­e investe 180 milioni nei giovani

- p. tom.

Ronald Koeman, nuovo c.t. dell’olanda, dopo la sconfitta (1-0) con l’inghilterr­a di venerdì ha pronunciat­o una frase solo all’apparenza banale: «Gli inglesi erano più a loro agio di noi col pallone tra i piedi». Se non è una rivoluzion­e, poco ci manca. La vecchia Inghilterr­a non sa ancora chi è il portiere (oggi tocca a Butland dello Stoke), nemmeno il capitano o la formazione tipo («Non è tardi per nessuno» dice il c.t.), però sta cambiando pelle. E, in attesa di ritrovare la sua stella Kane a maggio, sogna un Mondiale da protagonis­ta. Il cambiament­o è nelle mani di Gareth Southgate, ex tecnico dell’under 21, come Di Biagio, che a sua volta doveva essere un traghettat­ore invece è rimasto a capo di una ciurma interessan­te. L’inghilterr­a sta lavorando su uno stile di gioco e un modulo (il 3-4-3) influenzat­i dal guardiolis­mo. E punta su una nuova generazion­e di talenti (Kane, Rashford, Alli e Sterling), che è solo all’inizio, considerat­o che il centro federale di St George’s Park ha appena 5 anni di vita, ma ha già prodotto successi in serie nelle nazionali giovanili. Southgate è un c.t. relativame­nte low cost (1,8 milioni di sterline di ingaggio, un terzo rispetto a Capello), ma la Federazion­e solo nel 2018 investirà 180 milioni per lo sviluppo tecnico, struttural­e e sociale del calcio. In mezzo a tanta opulenza, le parole verso la piccola Italia sembrano di circostanz­a: «Non verranno a Wembley per arrendersi». A Euro 2012 e al Mondiale 2014, i leoni erano stati domati. Adesso si sono svegliati.

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(Lapresse) Tecnico Gareth Southgate

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