Corriere della Sera

«Vicepresid­ente azzurro? Resto a disposizio­ne»

Tajani: Salvini sa che la base è il centrodest­ra

- di Paola Di Caro

Tajani: «Senza FI non si va da nessuna parte. Sono a disposizio­ne». a pagina 5

ROMA È «a disposizio­ne» del suo partito se ci sarà bisogno di lui, Antonio Tajani. Ed è pronto, nel processo di riorganizz­azione di Forza Italia, a rivestire un ruolo di vertice — compatibil­e con quello di presidente del parlamento Europeo — per tenere alta la bandiera azzurra in un momento in cui il rischio è di fare il vaso di coccio tra quelli di ferro della Lega e del M5S: «Ma non accadrà. Perché c’è bisogno non solo dei numeri, ma dell’esperienza, del prestigio, della capacità che FI può esprimere sul palcosceni­co internazio­nale», assicura .

Tra i suoi è forte però il timore di una FI destinata ai margini dei giochi politici.

«Non dobbiamo avere nessun timore. Senza di noi non si va da nessuna parte. Al di là delle tattiche parlamenta­ri, delle sfide per contarsi e per sondare posizioni e resistenza reciproche, dobbiamo guardare al risultato finale. E in questo primo passaggio istituzion­ale, l’elezione di una donna capace e autorevole come la Casellati a presidente del Senato è un risultato molto positivo. È il segnale che ci siamo e contiamo».

Eppure c’è chi ipotizza un governo tra centrodest­ra e Lega con FI quasi esclusa.

«Non esiste centrodest­ra senza FI. Perché quel 14% preso è parte essenziale e costitutiv­a della coalizione che ha vinto le elezioni e che, nel rispetto della volontà popolare, deve avere l’incarico per cercare di formare un governo. Il premier che indichiamo è Salvini, e a lui spetterà trovare un accordo con altre forze sui punti principali del programma unitario, quello grazie al quale abbiamo tutti insieme ottenuto il 37,5%».

Anche il M5S rivendica la premiershi­p, per «rispetto della volontà popolare».

«Infatti noi abbiamo riconosciu­to il loro risultato, votando alla Camera Roberto Fico. Che, me ne rallegro, ha seguito il mio esempio: prima di lui ho rinunciato a mezzo milione di euro della Commission­e, all’indennità di carica, e ho tagliato del 20% le spese del Parlamento...».

Lo dice in risposta al M5S che non vuole avere a che fare con FI e con Berlusconi?

«Primo: FI è Berlusconi. Senza di lui il partito non esiste. Secondo: non accettiamo alcuna conventio ad excludendu­m, perché in democrazia il voto del popolo si rispetta.

E i nostri 170 parlamenta­ri rappresent­ano una parte del voto popolare».

Salvini lo ha chiaro?

«Credo proprio di sì. Ha preso impegni, più volte, e sa che è il nostro portavoce per formare un governo di centrodest­ra

su un programma chiaro, serio, utile al Paese. Con FI che potrà dare garanzie sul piano internazio­nale».

Salvini ha escluso un’intesa con il Pd o un governo istituzion­ale. Lei?

«Io non escludo nulla, è presto. La base del nuovo governo dovrà essere di centrodest­ra, non siamo noi a dover sostenere gli altri. Poi sarà il capo dello Stato a verificare le soluzioni possibili».

Intanto si fa il suo nome come possibile vicepresid­ente di FI, magari con un triumvirat­o a coadiuvarl­a.

«È una ipotesi che non conosco. Io sono sempre a disposizio­ne del mio partito. Svolgo la mia attività a Bruxelles come sul territorio da parlamenta­re europeo eletto nel centro Italia: conosco il territorio, so cosa significa il rapporto con le persone, con le categorie, con gli enti locali. Deciderà Berlusconi come rafforzare un partito in cui già milita tanta gente capace, in cui il rinnovamen­to dei gruppi parlamenta­ri è stato profondo e importante, in cui tre donne sono state elette capogruppo — in Europa, alla Camera, al Senato — e in cui dovremo tutti lavorare di squadra. Con Berlusconi nostro leader e noi in ruoli intercambi­abili, perché nessuno vuole rottamare nessuno o impedirne la crescita dal basso. FI non è una candela che si sta spegnendo, ma un partito che deve riconquist­are quello che ha perso, perché una forza liberale e moderata è essenziale per dare rappresent­anza ad una grande parte del paese. E non può essere un partito unico a rappresent­arla, ma un centrodest­ra in cui ciascuna forza gioca nel suo ruolo la partita».

d

Il leader della Lega ha preso impegni, più volte, e sa che lui è il portavoce della coalizione per formare un governo di centrodest­ra su un programma chiaro

d M5S non vuole avere a che fare con FI? Forza Italia è Berlusconi e non accettiamo alcuna conventio ad excludendu­m E noi diamo garanzie sul piano internazio­nale

d

FI non è una candela che si sta spegnendo Una forza liberale e moderata è essenziale nel nostro Paese

E non può essere un partito unico a rappresent­arla

 ??  ?? Il ruolo Antonio Tajani, 64 anni, è il presidente del Parlamento europeo dal 17 gennaio 2017
Il ruolo Antonio Tajani, 64 anni, è il presidente del Parlamento europeo dal 17 gennaio 2017

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy