Zucca e le frasi sulla polizia: inchiesta disciplinare al Csm
Il Csm ha disposto l’apertura di un’inchiesta su Enrico Zucca, sostituto pg della Corte d’appello di Genova, per le frasi pronunciate durante un’iniziativa dedicata ai diritti dove, parlando di Giulio Regeni, il magistrato disse che ai vertici della polizia italiana ci sono dei torturatori. Il riferimento era ai fatti della Diaz durante il G8 di Genova del 2001. Zucca era già finito nel mirino del Csm nel 2016 sempre per aver criticato l’operato della polizia al G8 (caso poi archiviato). Ora il Csm dovrà accertare eventuali incompatibilità ambientali o funzionali del magistrato. Per il procuratore generale di Genova, Valeria Fazio, il discorso di Zucca è «condivisibile, un fatto normalissimo», mentre l’anm auspica che l’iniziativa «non si trasformi in veicolo di censura del diritto di critica. Vigileremo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA il mantra dell’associazione è quello: filmare, per documentare e denunciare.
Incerottato e dolorante, Corò non demorde: «Voglio lottare da cittadino e da cristiano, per un mondo migliore. Me lo chiede il mio senso civico. Dobbiamo avere il coraggio di difendere i nostri valori. Diciamo che io, vedovo e senza figli, posso permettermi di rischiare più degli altri». Saliamo con lui in vaporetto. Accende il telefonino, che inizia subito a suonare. «Ciao cara, cosa succede lì? — chiede all’altra — Non mollare eh! Inseguili e filma. Filma sempre tutto, mi raccomando...». Mette giù e spiega: «È una dei nostri, un medico, ha visto un paio di spacciatori». Arriviamo a Mestre, dove Corò ha un appuntamento in caserma. «Vado a chiarire». Lì fuori lo attende Pelagatti che ha il suo stesso, rigido aspetto, per via del collare che gli tiene la testa. «Conseguenza del pestaggio». La filosofia di Pelagatti è quella del capo: «C’è un calo valoriale impressionante, un becero materialismo, la città non è più vissuta dai residenti. Io non voglio vergognarmi della mia terra, dove la gente fugge e le attività chiudono». Sono determinati, intransigenti, paladini di un ordine d’altri tempi.
Domanda: non esagerate un po’ con questi video? «Ah, pure. E cosa dovremmo fare, far finta di non vedere cosa succede in questa nostra moribonda città? Io, Luigi e gli altri forniamo un servizio gratuito e a rischio della nostra incolumità». Loro vogliono mettere ordine in città. Controllano, inseguono, filmano. Gli altri si arrabbiano e li menano.