Il premio Carli per le eccellenze dell’economia
Oggi avrebbe compiuto 104 anni e chissà come avrebbe giudicato la Brexit. Guido Carli, scomparso 25 anni fa, è stato uno dei protagonisti assoluti della firma del Trattato di Maastricht nel 1992. Prima era stato ministro del Commercio internazionale; poi governatore della Banca d’italia; presidente di Confindustria e, infine, ministro del Tesoro.
Per ricordare la sua figura — il 10 maggio sul palco della Chi era
Guido Carli (28 marzo 1914 - 23 aprile 1993) è stato economista, ministro, presidente di Confindustria e governatore di Bankitalia sala della Regina a Montecitorio a Roma — si svolgerà la nona edizione del premio a lui dedicato dalla nipote Romana Liuzzo che presiede la Fondazione intitolata proprio a Carli, nata nel luglio dello scorso anno.
Durante l’evento, che gode dell’alto patronato della presidenza del Consiglio, saranno assegnate 14 onorificenze, coniate dal Poligrafico e Zecca dello Stato, a esponenti del mondo dell’imprenditoria e alta finanza. La giuria è guidata da Gianni Letta, presidente onorario della Fondazione e ne fanno parte, tra gli altri, Ornella Barra, co-ceo di Walgreens Boots Alliance; Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs Mediagroup; Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset; Ministro e Governatore L’ex ministro del Tesoro e governatore della Banca d’italia Guido Carli (a destra), in una foto degli anni 80 con un giovane Mario Draghi Monica Maggioni, presidente della Rai; Giovanni Malagò, presidente del Coni; la giornalista Barbara Palombelli; Antonio Patuelli, presidente dell’associazione bancaria italiana; Giuseppe Recchi, vicepresidente di Telecom; Francesco Starace, ad e direttore generale di Enel.
Con la nascita della Fondazione, le attività in memoria del governatore non si esauriranno con il premio ma vivranno tutto l’anno grazie anche al supporto di un comitato scientifico che sta mettendo a punto un calendario fitto di eventi, presentazioni di libri, convegni, incontri internazionali che spaziano dalla geopolitica alla geoeconomia programmati in collaborazione con l’università Luiss-guido Carli di Roma.
L’obiettivo primario della Fondazione, sarà quello di incoraggiare le «eccellenze italiane» a rimanere nel nostro Paese. Non soltanto quelle già
In memoria
La Fondazione nata a luglio ha l’obiettivo di incoraggiare i talenti a restare in Italia
affermate, ma anche i giovani che possono potenzialmente spingere il «nuovo inizio» italiano. Diffondendo e praticando i valori per cui si è battuto Guido Carli.
«Non era questa l’europa che sognava mio nonno — spiega Romana Liuzzo, presidente della Fondazione — quando firmò il Trattato di Maastricht. Io ero una ragazza e dai suoi racconti avevo netta la sensazione che qualcosa di epocale stesse accadendo. Per lui l’unione monetaria era una rivoluzione, il suo modello europeista non contemplava opportunismi; l’adesione al mercato unico significava condividere un destino. Camminare insieme, non sgomitare».