La caduta dei giganti web: giù Twitter, Facebook e Google
Improvvisa virata in negativo di Wall Street e dei principali titoli hi tech della borsa americana a meno di un’ora dalla chiusura delle contrattazioni. Ieri il Nasdaq ha registrato un tonfo finale di oltre 200 punti, con un arretramento del 2,93%, trainato al ribasso dal violento calo di Twitter, in caduta libera con una perdita di oltre il 12%. Seguono a ruota gli altri colossi del web, da Facebook, giù di quasi il 5% a Google, che registra un tonfo del 4,57%. La stessa Amazon arretra del 3,78%, mentre Microsoft, la più «tradizionale» delle società della new economy, su cui pochi giorni fa gli analisti avevano espresso giudizi molto lusinghieri ipotizzando lo sfondamento di quota 100 dollari per azione, scende a 89, con una perdita del 4,6%. Regge meglio all’ondata di vendite l’indice Dow Jones Industrial, che ha chiuso la giornata con un -1,43%, mentre L’S&P500 fa un po’ peggio con un calo dell’1,73%.
L’epicentro di questo scossone di Wall Street sono dunque le società hi tech, sotto i riflettori in questi giorni a causa di una molteplicità di fronti di crisi che vanno dal versante reputazionale, con lo scandalo dei dati Facebook trafugati a fini di manipolazione politica, al rischio fiscale, vista la volontà delle autorità europee di pervenire a una qualche forma di tassazione dei giganti del web. La volatilità ha dominato la giornata, accentuandosi nelle ultime ore della seduta e portando l’indice Vix sul Nasdaq, che misura le oscillazioni delle quotazioni, a un rialzo di oltre il 19%, fino al livello assoluto di 29,85.