«Italia, sui conti scelte responsabili»
Moscovici: Bruxelles non entra nel processo interno ma ci sono debolezze da affrontare
La Commissione europea non intende fare pressioni sull’italia, in relazione al rispetto dei vincoli Ue di bilancio e al necessario risanamento dei conti pubblici, fino a quando non saranno concluse le complicate trattative per la formazione di un nuovo governo. Ma a Bruxelles hanno lanciato il messaggio che qualunque futuro esecutivo deve essere consapevole della necessità di impegnarsi rapidamente ed efficacemente nella riduzione del maxi debito pubblico e nelle riforme strutturali in grado di rilanciare un adeguato livello di competitività nazionale.
Lo ha anticipato in modo chiaro il commissario dell’unione europea per gli Affari economici e monetari, il francese Pierre Moscovici, rispondendo sul caso Italia in una audizione davanti alla commissione Econ nell’europarlamento di Bruxelles. «Non voglio entrare nel processo politico democratico interno o chiedere riforme impopolari — ha affermato Moscovici —. Ma in Italia la questione della debolezza della competitività è una sfida che deve essere affrontata con riforme. Il livello del debito italiano e’ elevato e per ridurlo bisogna sostenere la crescita in modo forte, ma anche condurre politiche di bilancio responsabili».
Alla Commissione europea — con le trattative in corso per il nuovo governo — non intendono aprire polemiche sulle costose promesse elettorali dei due partiti vincitori, che sembrano poco compatibili con il rispetto dei vincoli Ue: anche se a Bruxelles decidessero di far slittare le valutazioni a dopo il previsto termine di maggio. Il M5S propone una versione molto generosa del reddito minimo garantito previsto nei principali Paesi Ue, mentre la Lega ha promesso di aumentare la spesa per le pensioni e di introdurre una ingente riduzione delle tasse con una flat tax al 15%.
Il governo italiano uscente dovrebbe presentare il suo Documento di economia e finanza (Def) il mese prossimo a Bruxelles. Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha anticipato di essere al lavoro su un documento solo tecnico e senza i previsti obiettivi di debito pubblico e deficit, lasciati a chi subentrerà. M5S e Lega starebbero invece considerando di far inserire loro proposte, indipendentemente dalla conclusione delle trattative politiche per il nuovo esecutivo.
Moscovici, ribadendo che alla Commissione europea vogliono restare «prudenti» ed evitare «polemiche», ha ricordato che l’italia è «la terza economia della zona euro e ben presto della Ue (quando sarà uscito il Regno Unito per la Brexit, ndr), è un paese impegnato nella costruzione europea e quindi deve applicare le regole comuni, che ha contribuito a stabilire».
Il problema principale della finanza pubblica resta il debito attestato sopra il 130% del Prodotto interno lordo e non avviato al percorso di riduzione verso il 60% in venti anni. Il commissario francese ha specificato che i vincoli Ue sono utili perché «permettono di combattere il debito, che è un fardello a carico delle generazioni future». Il rispetto delle regole comunitarie non può però essere messo in discussione, se l’italia vuole restare «un grande paese al centro della zona euro, impegnato, rispettando le regole che ha contribuito a forgiare, cosciente dei problemi dell’economia italiana».
Moscovici ha esortato a un equilibrio tra rispetto della sovranità nazionale e rispetto della sovranità condivisa a livello europeo sulla base delle regole comuni del Patto di stabilita. Il commissario francese ha anche evidenziato la «buona notizia» della Francia tornata dopo dieci anni sotto il limite del 3% nel rapporto deficit/pil, che lascia però l’italia senza un alleato influente quando ci sarà da richiedere flessibilità di bilancio e opporsi alle raccomandazioni della Commissione europea a base di misure di austerità per risanare i conti pubblici.