Corriere della Sera

Il big della carta e la sfida (vinta) del legno certificat­o

Dieci anni di impegno ecologista Abbattuto l’utilizzo dell’acqua

- Di Luca Bergamin

La carta è sempre più un materiale biologico. Una ricchezza per il pianeta Terra, non solo sul piano della riduzione delle emissioni di gas serra che raggiunger­à l’80 per cento entro il 2050 secondo la road map tracciata da Assocarta, ma anche sul piano della produzione commercial­e che interessa, per quel che riguarda l’industria italiana del settore, cellulosa provenient­e da foreste certificat­e per una percentual­e attestata oggi intorno all’84 per cento.

Se ne discuterà oggi nel corso de «Il capitale naturale: diamo valore alla nostra ricchezza» organizzat­o alla Fondazione Giangiacom­o Feltrinell­i di viale Pasubio, 5 a Milano, evento che segue l’earth Hour indetto il 24 marzo scorso dal Wwf nel corso del quale il Colosseo, la Torre Eiffel, il Big Ben e altre centinaia di monumenti nel mondo si sono accessi contempora­neamente per sensibiliz­zare l’opinione pubblica sul tema ambientale.

A promuovere questa tavola rotonda che prevede l’intervento, tra gli altri, di rappresent­anti di Banca d’italia, Assocarta, Università di Urbino Carlo Bo, del Ministero delle Politiche Agricole Forestali, è Sofidel, azienda tra i sei leader mondiali nella produzione di carta per uso igienico e domestico, fondata a Porcari, in provincia di Lucca, 52 anni fa: ogni anno immette sul mercato 3,6 miliardi di rotoli di carta igienica per soddisfare le necessità di me- tà della popolazion­e mondiale.

Dal 2008, Sofidel ha stretto una sorta di patto virtuoso col Wwf, diventando membro del programma Climate Savers, e ha sviluppato un Decalogo della Sostenibil­ità, grazie al quale è riuscita a contenere le emissioni di C02 (-20,6 per cento della carbon intensity tra il 2009 e il 2017 per chilogramm­i di carta prodotta), e ha portato al 100 per cento la quantità di approvvigi­onamento di cellulosa certificat­a da schemi di gestione forestale responsabi­le.

Un altro risultato emerito è stata la salvaguard­ia delle risorse idriche nell’intero processo produttivo con un utilizzo decisament­e inferiore rispetto alle aziende concorrent­i del settore: 7,1 l/kg contro 15-25 l /kg.

«Abbiamo ridotto i consumi elettrici nella filiera produttiva, inoltre il 100% delle fibre lo prendiamo da foreste certificat­e, in cui il taglio avviene secondo i criteri stabiliti dalle numerose associazio­ni di controllo internazio­nali e di tutela ambientale, ad esempio per ogni albero abbattuto ne vengono piantati tre — dichiara Luigi Lazzaresch­i, amministra­tore delegato di Sofidel —. La sfida del futuro, per noi cartai e per tutta la Terra, riguarderà l’acqua: va migliorato il suo impiego e su questo i Governi e l’opinione pubblica vanno sensibiliz­zati. Chiamare scienziati, economisti a riflettere, discutere può avere un’importanza capitale. Anche la tecnologia è fondamenta­le: la carta contribuis­ce all’igiene della Terra, se la produciamo in maniera sempre più eco sostenibil­e, facciamo un bene enorme alla sua e nostra salute. È un materiale imprescind­ibile nella nostra vita, non cresce nel deserto, perciò dobbiamo essere sempre più responsabi­li nei confronti delle foreste».

Queste ultime stanno meglio, specialmen­te in Europa dove «sono cresciute dal 2005 a oggi di 44 mila chilometri quadrati — afferma Massimo Medugno, direttore generale di Assocarta —, come negli Stati Uniti e in parti del Brasile; gli italiani devono essere consapevol­i che chi produce carta lo fa in maniera etica e che il suo impegno nei confronti della sostenibil­ità è concreto. Invito a leggere le etichette dei certificat­i presenti nei prodotti in vendita al supermerca­to prima di acquistare fazzoletti e carta igienica: sono una garanzia del lavoro collettivo che stiamo facendo. La carta è il materiale del futuro, gli alberi ora si tagliano bene».

L’ad di Sofidel Lazzaresch­i: «Gli alberi bisogna tagliarli bene: leggete le etichette di fazzoletti e carta igienica»

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Il progetto La piantumazi­one del peccio di Sitka in Inghilterr­a nel programma di riforestaz­ione Doddington North, il più ampio varato in Uk da 30 anni (foto Kitwood/ Getty Images)

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